0 (numero)

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0
CardinaleZero
OrdinaleZeresimo, -a
FattoriN/A
Numero romanoN/A
Numero binario0
Numero esadecimale0
Valori di funzioni aritmetiche
φ(0) = 0 τ(0) = n.d. σ(0) = n.d.
π(0) = 0 μ(0) = 1 M(0) = 0
Zero

Lo zero (in arabo صفر?, sifr, in ebraico אפס?, éfes, in sanscrito शून्य, śūnya, in greco antico: μηδέν?, mēdèn[1]) è il numero che precede uno e gli altri numeri positivi e segue i numeri negativi.

Zero indica la cardinalità dell'insieme vuoto. Se la differenza tra il numero di oggetti in due insiemi è zero, significa che i due insiemi contengono lo stesso numero di elementi. Zero va però distinto da "assenza di valore" poiché si tratta di due concetti diversi: ad esempio se la temperatura è zero, l'acqua ghiaccia (nel caso della gradazione Celsius della temperatura); se manca il dato della temperatura, assenza del valore, nulla si può dire.

Il numerale o cifra zero si usa nei sistemi di numerazione posizionali, quelli cioè in cui il valore di una cifra dipende dalla sua posizione. La cifra zero è usata per saltare una posizione e dare il valore appropriato alle cifre che la precedono o la seguono. Ad esempio, per il numero "centodue", si scrivono un 2 nella posizione delle unità (prima posizione da destra) per indicare il due, e un 1 nella posizione delle centinaia (terza posizione) per indicare il cento: la posizione delle decine (seconda posizione) rimane vuota, quindi vi si scrive uno zero, ottenendo così 102.

Lo zero nella scrittura dei numeri, può trovarsi in due posizioni, una intermedia (tra altri numeri) oppure alla fine. Queste due differenti posizioni riflettono due funzioni completamente diverse, quella di zero mediale e quella di zero operatore. Lo zero operatore è quel numero che si aggiunge “n” volte ad una cifra e serve a trasformare quest'ultima in un valore “n” volte più grande, secondo la base scelta. Ad esempio, considerando la base 10, se al numero 34 si aggiunge uno zero, diventa 340. Tale numero risulta essere dieci volte più grande di quello originario (il 34); aggiungendo un ulteriore zero, si ottiene 3400 vale a dire un numero cento volte più grande di 34. Per quanto riguarda lo zero mediale, esso riflette “un'assenza”. Se prendiamo ad esempio il numero 304, qui lo zero indica l'assenza delle decine (304= 3 centinaia, 0 decine e 4 unità). Questa è la fondamentale differenza concettuale tra le posizioni dello zero. Lo zero posto a destra del numero moltiplica il numero per la base, posto in posizione intermedia indica un'assenza, un vuoto[2].

  1. ^ Inteso come nulla, niente (i greci dell'antichità non avevano concezione dello zero).
  2. ^ Giorgio Israel e Ana Millán Gasca, Pensare in matematica, Zanichelli, 1º gennaio 2012, ISBN 9788808193612.

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