Al Qaida

al-Qāʿida
Bandiera attribuita ad Al Qaida (il testo in arabo è la shahada, professione di fede in Dio e nella missione profetica di Maometto)
Attiva11 agosto 1988 – presente
NazioneNucleo in Afghanistan e Pakistan; affiliati in Siria, Yemen, Somalia e Maghreb[1][2][3]
ContestoIn Afghanistan:
Guerra civile afghana (1988-presente)
In Somalia:
Guerra civile in Somalia (1991-presente)
In Yemen:
Insurrezione di al-Qaida in Yemen (1998-presente)
Guerra civile in Yemen (2015-presente)
Nel Maghreb:
Insurrezione islamica nel Maghreb (2002-presente)
Guerra in Mali (2012-presente)
In Iraq:
Guerra in Iraq (2004-2013)
In Pakistan:
Guerra nel Pakistan nord-occidentale (2004-presente)
In Siria:
Guerra civile siriana (2012-presente)
IdeologiaJihādismo
Takfirismo
Fondamentalismo islamico sunnita
AlleanzeAffiliati diretti:[4]
al-Qāʿida nel Maghreb Islamico (dal 2006)[5][6]
al-Qāʿida nella Penisola araba (dal 2009)[7]
Fronte al-Nusra (dal 2012)
Al-Shabaab (dal 2012)[8]

Affiliati fino al 2013:
al-Qāʿida in Iraq (2004-2006), poi Stato Islamico dell'Iraq (2006-2013)
Alleati:
Talebani
Gruppo dei combattenti islamici libici
Ansar al-Shari'a (Libia)
Ansar al-Shari'a (Tunisia)
al-Murabitun (Mali)

Componenti
FondatoriOsama bin Laden †, ʿAbd Allāh al-ʿAzzām
Componenti principaliAyman al-Zawāhirīi †, Khalid Shaykh Muhammad, Abū Muṣʿab al-Zarqāwī †, Abū Anas al-Lībī †, Anwar al-Awlaki
Attività
Azioni principaliAttentati alle ambasciate statunitensi del 1998, attentato allo USS Cole, attentati dell'11 settembre 2001, attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid, attentati di Londra del 2005
Primi collaboratori di giustiziaJamal al-Fadl[9]
Fonti citate nell'infobox
Voci su organizzazioni terroristiche in Wikipedia

Al-Qāʿida (in arabo القاعدة?, al-qāʿida, "la Base", italianizzata in al-Qaida oppure, seguendo la grafia inglese, al-Qaeda) è un movimento paramilitare terroristico internazionale, a ideologia islamista, ispirata a Sayyid Qutb e ad Abd Allah al-Azzam. Fu fondata l'11 agosto 1988 e guidata da Osama bin Laden fino al 2 maggio 2011. È nota per aver pianificato e messo in atto gli attentati dell'11 settembre 2001 causando la morte di circa 3000 persone tra cui soccorritori, cittadini, lavoratori e gli stessi terroristi.

È stato guidato sino alla morte, avvenuta il 2 maggio 2011, dal miliardario saudita Osāma bin Lāden che si avvaleva della guida ideologica di Ayman al-Zawāhirī (ex medico de Il Cairo, appartenente a una famiglia di dotti religiosi e di magistrati). Entrambi sono riferibili all'attivismo ideologico-politico dello shaykh ʿAbd Allāh Yūsuf al-ʿAzzām.

Al-Qāʿida è stata classificata come organizzazione terroristica dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,[10] dalla NATO,[11][12] dalla Commissione dell'Unione europea,[13] dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,[14] dai governi di Australia,[15] India,[16] Canada,[17] Israele,[18] Giappone,[19] Corea del Sud,[20] Germania,[21] Regno Unito,[22] Russia,[23] Svezia[24], Italia e Svizzera.[25]

  1. ^ Al Qaeda's Heirs, in Bloomberg, 4 febbraio 2015. URL consultato il 4 aprile 2015 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2015).
  2. ^ The unquenchable fire, in The Economist, 28 settembre 2013.
  3. ^ Global al-Qaeda, in Stanford University, 2013.
  4. ^ Al Qaeda-Affiliated Groups: Middle East and Africa (PDF), in Congressional Research Service, 11 ottobre 2014.
  5. ^ Newest Franchise in Al-Qa'ida's Global Jihad, in Combating Terrorism Center, 2 aprile 2007. URL consultato il 4 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2014).
  6. ^ Al-Qaeda in the Islamic Maghreb (AQIM), in Council on Foreign Relations, 27 marzo 2015. URL consultato il 4 aprile 2015 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2015).
  7. ^ Al-Qaeda in the Arabian Peninsula (AQAP), in Council on Foreign Relations, 19 marzo 2015. URL consultato il 4 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2017).
  8. ^ Al-Shabab, in Council on Foreign Relations, 13 marzo 2015. URL consultato il 4 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2015).
  9. ^ Junior, in New Yorker, 11 settembre 2006.
  10. ^ NATO, Press Conference with NATO Secretary General, Lord Robertson, su nato.int. URL consultato il 23 ottobre 2006.
  11. ^ NATO Library, AL QAEDA (PDF), su nato.int, 2005. URL consultato l'11 giugno 2007.
  12. ^ Commission of the European Communities, COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE COUNCIL AND THE EUROPEAN PARLIAMENT (DOC), su eur-lex.europa.eu, 20 ottobre 2004. URL consultato l'11 giugno 2007.
  13. ^ United States Department of State, Foreign Terrorist Organizations (FTOs), su state.gov. URL consultato il 3 luglio 2006.
  14. ^ Australian Government, Listing of Terrorist Organisations, su nationalsecurity.gov.au. URL consultato il 3 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
  15. ^ The Hindu : Centre bans Al-Qaeda, su hinduonnet.com. URL consultato il 29 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2009).
  16. ^ Public Safety and Emergency Preparedness Canada, Entities list, su psepc.gc.ca. URL consultato il 3 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2006).
  17. ^ Israel Ministry of Foreign Affairs, Summary of indictments against Al-Qaeda terrorists in Samaria, su mfa.gov.il, 21 marzo 2006. URL consultato il 10 giugno 2007.
  18. ^ Diplomatic Bluebook, B. TERRORIST ATTACKS IN THE UNITED STATES AND THE FIGHT AGAINST TERRORISM (PDF), su mofa.go.jp, 2002. URL consultato l'11 giugno 2007.
  19. ^ Korean Foreign Ministry, Seoul confirms release of two Korean hostages in Afghanistan, 14 agosto 2007. URL consultato il 16 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2007).
  20. ^ General Intelligence and Security Service, Annual Report 2004 (PDF), su ftp.fas.org. URL consultato l'11 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2007).
  21. ^ United Kingdom Home Office, Proscribed terrorist groups, su homeoffice.gov.uk. URL consultato il 3 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2006).
  22. ^ Russia Outlaws 17 Terror Groups; Hamas, Hezbollah Not Included (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2006).
  23. ^ Ministry for Foreign Affairs Sweden, Radical Islamist Movements in the Middle East (PDF), su sweden.gov.se, marzo–giugno 2006. URL consultato l'11 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2007).
  24. ^ Report on counter-terrorism submitted by Switzerland to the Security Council Committee established pursuant to resolution 1373 (2001) (PDF), su efv.admin.ch, 20 dicembre 2001. URL consultato l'11 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2007).

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