Amon

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Amon come rappresentato precedentemente alla Eresia amarniana.

«Signore di ciò che è, permanente in tutte le cose,
unico in sua natura come il Seme degli dei […] capo di tutti gli dei.[…]
La tua dolcezza è nel cielo settentrionale,
la tua bellezza rapisce i cuori, l'amore di te fa languide le braccia,
la tua forma bella rende deboli le mani, e i cuori, alla tua vista, ogni cosa dimenticano.
Tu sei l'unico che fece tutto ciò che è.»

Amon (Imn, pronunciato Amana nella lingua egizia, in italiano anche Ammone[2][3], dal greco antico Ἄμμων?, Ámmōn o Ἅμμων, Hámmōn; letteralmente il Misterioso o il Nascosto[4]) è una divinità appartenente alla religione dell'antico Egitto. Fu un dio di massima importanza per quasi tutta la storia egizia[5]. È attestato già durante l'Antico Regno (ca. 2680 - 2180 a.C.[6]) con la sua sposa Amonet[7], come testimonia ad esempio un'iscrizione nella piramide di Pepi II:

«[…] o Amon e Amonet! Voi coppia degli dei, che agli dei - con le loro ombre - vi siete uniti.»

Amon rappresentato come Amon-Ra. Dopo l'eresia amarniana le raffigurazioni della pelle del dio presentano una colorazione blu, un colore che, richiamandosi al cielo, nella percezione teologica dell'epoca risaltava la purezza del dio (vedi sotto).

Durante l'XI dinastia (2160 a.C. - 1944 a.C.[9]) assurse al ruolo di patrono di Tebe[10], sostituendo Montu[11]. Dopo la ribellione dei prìncipi tebani contro gli hyksos e con il regno di Ahmose I (1539 a.C. - 1514 a.C.[12]), Amon assunse un'importanza nazionale, esplicata dalla sua fusione con il dio-sole Ra nella figura di Amon-Ra. Durante il Nuovo Regno Amon fu de facto il capo del pantheon egizio - con l'eccezione dell'eresia amarniana durante il regno di Akhenaton (1351 a.C. - 1334/3 a.C.[13]). Amon fu il dio creatore[14], trascendente[15] e creatosi da sé[16], protettore dei poveri e degli oppressi e oggetto di una devozione estremamente diffusa[17].

Equiparabile come funzione a Zeus (religione greca) e a Giove (religione romana), la sua posizione di Re degli Dei sfociò, talvolta, in una sorta di monoteismo virtuale quando tutti gli dei erano ritenuti sue manifestazioni. Insieme a Osiride, Amon-Ra è il dio che compare con più frequenza nelle fonti egizie[17]. Come divinità principale dell'impero egizio, Amon-Ra fu adorato anche fuori dall'Egitto, nell'antica Libia e in Nubia. Con il nome di Zeus-Ammone, fu venerato anche dai greci[18].

  1. ^ Alfonso Di Nola (a cura di), Dal Nilo all'Eufrate. Letture dell'Egitto, dell'Assiria e di Babilonia, Novara, Edipem, 1974, p. 197, SBN IT\ICCU\SBL\0578143.
  2. ^ Ammone, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 31 luglio 2017.
  3. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Ammone", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  4. ^ George Hart, The Routledge Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses, Routledge, 2005, p. 21, ISBN 0-415-36116-8.
  5. ^ Guy Rachet, Dizionario della Civiltà egizia, Roma, Gremese Editore, 1994, pp. 284-285, ISBN 88-7605-818-4.
  6. ^ Jaromir Malek, "The Old Kingdom (c. 2686–2160 BCE)", in Ian Shaw (a cura di), The Oxford History of Ancient Egypt, Oxford University Press, 2003, p. 83, ISBN 978-0-19-280458-7.
  7. ^ Richard H. Wilkinson, The Complete Gods and Goddesses of Ancient Egypt, Londra, Thames & Hudson, 2003, pp. 136–137, ISBN 0-500-05120-8.
  8. ^ Amun, su maat.sofiatopia.org.
  9. ^ Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003, p. 470, ISBN 88-452-5531-X.
  10. ^ Rosalie David, Religion and Magic in Ancient Egypt, Penguin Books, 2002, p. 183, ISBN 0-14-026252-0.
  11. ^ Guy Rachet, Dizionario della Civiltà egizia, Roma, Gremese Editore, 1994, p. 208, ISBN 88-7605-818-4.
  12. ^ Wolfgang Helk, Schwachstellen der Chronologie-Diskussion, in Göttinger Miszellen, Gottinga, 1983, pp. 47–49, ISSN 0344-385X (WC · ACNP).
  13. ^ Jürgen von Beckerath, Chronologie des Pharaonischen Ägypten, Magonza, Philipp von Zabern, 1997, p. 190, ISBN 3-8053-2310-7.
  14. ^ David (2002), p. 185.
  15. ^ David (2002), p. 184.
  16. ^ Michael Brennan Dick, Born in heaven, made on earth: the making of the cult image in the ancient Near East, Eisenbrauns, 1999, p. 184, ISBN 1-57506-024-8.
  17. ^ a b Vincent Arieh Tobin, Oxford Guide: The Essential Guide to Egyptian Mythology, a cura di Donald B. Redford, Berkley Books, 2003, p. 20, ISBN 0-425-19096-X.
  18. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :7

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