Assedio di Tiro (332 a.C.)

Assedio di Tiro
parte della campagna persiana di Alessandro Magno
Assedio di Tiro
Datagennaio-luglio 332 a.C.
LuogoTiro, Libano
Esitovittoria macedone
Schieramenti
Comandanti
Perdite
400 uccisi[1]8 000 tra uccisi e giustiziati[2]
30 000 civili schiavizzati[3]
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L'assedio di Tiro fu attuato dai soldati di Alessandro Magno, durante la sua conquista dell'impero persiano, nel 332 a.C. L'esercito macedone non poté conquistare la città, che era un punto strategico per il controllo del mar Mediterraneo, con le solite tecniche d’assedio dato che la città si ergeva su un'isola ben fortificata e di difficile conquista. Alessandro allora bloccò il porto e circondata la città, la assedió per sette mesi e riuscì a conquistarla grazie alla costruzione di un terrapieno che gli permise di raggiungere le fortificazioni superando il braccio di mare che separava la città dalla costa.

Gli storici narrano che Alessandro si arrabbiò profondamente per la strenua difesa dei Tirii e, una volta conquistata la città, ne rase al suolo metá. Secondo Arriano, 8 000 cittadini furono uccisi dopo la caduta di Tiro, anche se Alessandro risparmiò chi si era rifugiato nei templi, tra cui il re di Tiro, Azemilco, e la sua famiglia.

  1. ^ Arriano, II, 24, 4.
  2. ^ Arriano, II, 24, 4; Diodoro, XVII, 46, 4 scrive 7 000 uccisi e 2 000 crocifissi; Curzio, IV, 4, 16 scrive 6 000 e 2 000 crocifissi presso la costa.
  3. ^ Arriano, II, 24, 4; Diodoro, XVII, 46, 4; Curzio, IV, 4, 16.

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