Battaglia della Sacca di Fornovo

Battaglia della Sacca di Fornovo
parte della offensiva della primavera 1945 sul fronte italiano della Campagna d'Italia
Il Gen. Otto Fretter-Pico si arrende alle truppe brasiliane
Data24 - 29 aprile 1945
LuogoFornovo di Taro, (Parma)
EsitoVittoria Alleata, fine delle ostilità militari terrestri in Italia
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
GER: 148ª Divisione fanteria
RSI: Divisione Bersaglieri Italia
Per un totale complessivo di 15000 uomini circa
BRA: 6º Reggimento fanteria (?)
11º Reggimento fanteria (?)
Per un totale di 25000 uomini
USA:751st Battaglione carri (?)
PAR: Brigate partigiane (11000 uomini)
Perdite
GER: caduti: (?) feriti: 800 prigionieri: 13579
RSI: caduti: (?) feriti: (?) prigionieri: (?)
BRA: caduti: 45 feriti: (?) prigionieri: 0
USA:caduti: (?) feriti: (?) prigionieri: 0
PAR: caduti: 812 feriti: 534 prigionieri: 0
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La battaglia della Sacca di Fornovo[1], identificata genericamente anche come sacca di Fornovo, fu un'operazione militare avvenuta durante la guerra di liberazione italiana.

Essa fu il risultato congiunto di una serie di movimenti retrogradi del fianco destro della Wehrmacht e dell'ENR a seguito dello sfondamento della Linea Gotica nel settore Massa Carrara-La Spezia da parte della 92ª Divisione americana e la contemporanea avanzata lungo la direttrice Sudest-Nordovest delle truppe alleate a ridosso della Via Emilia.[2][3] Viene ricordata per essere stata l'ultima grande battaglia campale in Italia, nonché uno dei rari casi in cui i partigiani italiani, già impegnati nella resistenza italiana e le forze degli alleati della seconda guerra mondiale, impiegate nella campagna d'Italia, si unirono nello scontro.[4]

  1. ^ Marzio Dall'Acqua, Enciclopedia di Parma: dalle origini ai giorni nostri, Ricci, 1998, p.586
  2. ^ storiain.net - "LA SACCA DI FORNOVO", su storiain.net. URL consultato l'11 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  3. ^ parmatoday.it - "25 aprile, la Resistenza nel Parmense", su parmatoday.it. URL consultato il 2 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2013).
  4. ^ Pietro Secchia, Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, La Pietra, 1968, p.402

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