Carlo V d'Asburgo

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Carlo V d'Asburgo
Ritratto dell'imperatore Carlo V d'Asburgo di Tiziano Vecellio, 1548, Alte Pinakothek
Imperatore dei Romani
Stemma
Stemma
In carica28 giugno 1519 –
27 agosto 1556[1]
IncoronazioneAquisgrana, 23 ottobre 1520[2]
Bologna, 24 febbraio 1530
PredecessoreMassimiliano I
SuccessoreFerdinando I
Re d'Italia
IncoronazioneBologna, 22 febbraio 1530
Arciduca d'Austria
come Carlo I
In carica12 gennaio 1519 –
21 aprile 1521[3]
PredecessoreMassimiliano I
SuccessoreFerdinando I
Re di Spagna e delle Indie[4]
come Carlo I
In carica14 marzo 1516[N 1] –
16 gennaio 1556
PredecessoreGiovanna
SuccessoreFilippo II
Duca di Borgogna[5]
come Carlo II
In carica25 settembre 1506 –
25 ottobre 1555
PredecessoreFilippo IV
SuccessoreFilippo V
Altri titoliRe di Napoli
Re di Sicilia
Re di Sardegna
Re di Germania
NascitaGand, 24 febbraio 1500
MorteMonastero di Yuste, Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558 (58 anni)
Luogo di sepolturaCripta Reale del Monastero dell'Escorial
Casa realeAsburgo
PadreFilippo I d'Asburgo
MadreGiovanna di Castiglia
ConsorteIsabella d'Aviz
Figlilegittimi:
Filippo
Maria
Ferdinando
Giovanna
Giovanni
illegittimi:
Isabella
Margherita
Taddea
Giovanni
ReligioneCattolicesimo
MottoPlus Oultre
Firma

Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe sovrano dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506[6].

A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del '500, fu imperatore di un "impero sul quale non tramontava mai il sole" che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il Sud Italia aragonese, i territori austriaci, il Sacro Romano Impero germanico esteso su Germania e Nord Italia, nonché le vaste colonie castigliane e una colonia tedesca nelle Americhe.[7][8]

L'impero asburgico di Carlo V

Nato nel 1500 a Gand da Filippo I d’Asburgo detto "Il Bello" (figlio di Massimiliano I d'Austria e Maria di Borgogna) e Giovanna di Castiglia detta "La Pazza" (figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona), Carlo ereditò tutti i possedimenti familiari in giovane età, data l'infermità mentale della madre e la morte precoce del padre. All'età di sei anni, scomparso Filippo, divenne duca di Borgogna e pertanto principe dei Paesi Bassi. Dieci anni dopo divenne re di Spagna, entrando in possesso anche delle Indie occidentali castigliane, e dei regni aragonesi di Sardegna, Napoli e Sicilia. A diciannove anni divenne arciduca d'Austria come capo della Casa d'Asburgo e, di conseguenza, grazie all'eredità austriaca, fu designato imperatore del complesso germanico-italiano (Sacro Romano Impero) dai sette principi elettori. Per ottenere la carica Carlo chiese un prestito ad un consorzio di banchieri italiani e tedeschi, tra i quali spiccavano i Fugger ed i Welser.

Beneficiario dell'ambiziosa politica dinastica austriaca, Carlo V riprese il progetto degli imperatori medievali e si pose come obiettivo quello di unire in una monarchia universale cristiana gran parte dell'Europa. A tal fine mise in piedi un vasto esercito costituito da lanzichenecchi tedeschi, tercios spagnoli, cavalieri borgognoni e condottieri italiani. Per sostenere il costo enorme delle sue truppe, Carlo V utilizzò l'argento derivante dalle conquiste condotte ai danni di Aztechi e Inca da parte di Hernán Cortés e Francisco Pizarro e cercò altre fonti di ricchezza affidando ai Welser la ricerca della leggendaria El Dorado. Ancora maggiori furono le entrate fiscali garantite dalla potenza economica dei Paesi Bassi.[9]

In linea con il suo disegno universalistico, Carlo V viaggiò continuamente nel corso della sua vita senza risiedere stabilmente in un'unica capitale. Incontrò sul suo cammino tre grandi ostacoli, i quali minacciavano l'autorità imperiale in Germania e Italia: il Regno di Francia, ostile all'Austria e circondato dai possedimenti carolini di Borgogna, Spagna e Impero; la nascente Riforma protestante, appoggiata dai principi luterani; l'espansione dell'Impero ottomano ai confini orientali e mediterranei dei domini asburgici.

Nominato Defensor Ecclesiae da papa Leone X, Carlo promosse la Dieta di Worms (1521), che mise al bando Martin Lutero, il quale fu però tratto in salvo dai principi protestanti. Lo stesso anno scoppiò il conflitto militare con Francesco I di Francia, che terminò con la cattura di quest'ultimo nella battaglia di Pavia del 1525. L'accantonata questione luterana esplose di nuovo nel 1527, quando truppe di mercenari germanici di fede protestante e di stanza in Italia disertarono, discesero sullo Stato della Chiesa e saccheggiarono Roma. Sia perché aveva liberato la Lombardia dai Francesi, sia perché aveva fatto ritirare le truppe imperiali dallo stato pontificio, Carlo V ottenne la corona ferrea d'Italia da Papa Clemente VII al Congresso di Bologna del 1530.

Tra il 1529 e il 1535 Carlo V affrontò la minaccia islamica, dapprima difendendo Vienna dall'assedio turco e poi sconfiggendo gli Ottomani in Nord Africa e conquistando Tunisi. Tuttavia, questi successi furono vanificati negli anni quaranta dalla fallimentare spedizione di Algeri e dalla perdita di Budapest. Nel frattempo, Carlo V era giunto a un accordo con papa Paolo III per dare inizio al Concilio di Trento (1545). Il rifiuto di prendere parte della luterana Lega di Smalcalda provocò una guerra (Guerra di Smalcalda), che si concluse nel 1547 con la cattura dei principi protestanti. Quando le cose sembravano mettersi per il meglio per Carlo V, Enrico II di Francia garantì appoggio ai principi ribelli, alimentando di nuovo i dissidi luterani, e venne a patti con Solimano il Magnifico, sultano dell'impero ottomano e nemico degli Asburgo dal 1520.

Di fronte alla prospettiva di un'alleanza tra tutti i suoi disparati nemici, Carlo V abdicò nel 1556 e divise l'impero asburgico tra suo figlio Filippo II di Spagna (che ottenne Spagna, Paesi Bassi, Napoli, Sicilia e Sardegna, oltre alle colonie americane) e suo fratello Ferdinando I d'Austria (che ricevette Austria, Croazia, Boemia, Ungheria e il titolo di imperatore). Il Ducato di Milano e i Paesi Bassi furono lasciati in un'unione personale al re di Spagna, ma continuarono a far parte del Sacro Romano Impero. Carlo V si ritirò nel 1557 in Spagna presso il monastero di Yuste, dove morì un anno dopo, avendo abbandonato il sogno dell'impero universale di fronte alla prospettiva del pluralismo religioso e all'emergere delle monarchie nazionali.[10][11]

  1. ^ La cronologia dell'abdicazione di Carlo è confusa. Egli comunicò la sua abdicazione in carte riservate datate 8 agosto e 12 settembre 1556. La sua abdicazione ufficiale avvenne il 27 agosto o il 7 settembre dello stesso anno. L'abdicazione venne apparentemente riconosciuta o confermata due anni dopo, il 24 o il 28 di febbraio.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Dialogo con la storia 1, 263
  3. ^ Formalmente, continuò a fregiarsi del titolo fino al 1556.
  4. ^ Formalmente Re di Castiglia e León e Re d'Aragona.
  5. ^ Solo nominalmente, dal momento che il Ducato di Borgogna fu annesso al Regno di Francia nel 1482, e quindi sovrano dei Paesi Bassi asburgici
  6. ^ Copia archiviata, su dizionaripiu.zanichelli.it. URL consultato il 12 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
  7. ^ Hermann Wiesflecker, Maximilian I, in Encyclopædia Britannica.
  8. ^ Thomas, 2015, p. 901.
  9. ^ Acemoglu, Daron, Simon Johnson, and James Robinson, The Rise Of Europe: Atlantic Trade, Institutional Change, And Economic Growth., American Economic Review, 2005
  10. ^ Berenger, 2014, p. 139.
  11. ^ Maltby, 2002, p. 32.


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