Catacombe

Le catacombe di san Callisto a Roma

Le catacombe sono dei cimiteri antichi. Sono solitamente scavate in rocce facilmente lavorabili e possono avere anche più livelli, con profondità che arrivano fino a 30 metri.

La parola deriva dal latino catacumba, ma l'etimologia è incerta: si pensa derivi dalla locuzione greca κατά κυμβής (katá kymbḗs) o κατά κύμβας (katá kýmbas), direttamente o attraverso la voce latina cumba, espressione traducibile come 'presso' o 'sotto la cavità'.[1][2][3][4]

Le più celebri sono quelle cristiane, anche se ne esistono esempi legati ad altre religioni: ne esistono anche di fenicie e pagane; già gli etruschi e gli ebrei usavano seppellire i loro morti in camere sotterranee. I cristiani ricrearono tale pratica di inumazione, abbandonando, per la fede nella resurrezione dei corpi, l'uso della cremazione pagana.

All'inizio si mantennero principalmente le usanze funerarie pagane, come è provato dal cimitero precristiano dell'antica Anzio. Il sepolcro si trova quasi sempre all'esterno della città, poiché le Leggi delle XII tavole prescrivevano che hominem mortuum in urbe neve sepelito neve urito ("Non si seppellisca né si cremi nessun cadavere in città").[5] Ma i cimiteri (il cui termine deriva dal greco κοιμητήριον [koimētérion], quindi dal verbo κοιμάω [koimáō], ossia "dormire", "riposare", oppure dal latino accubitorium, dal verbo accumbere per "giacere") per i cristiani sono luoghi dell'attesa della resurrezione. Inoltre, alcune usanze e credenze, sostenevano che l'affresco vicino alle catacombe era come fare un omaggio a Dio, in modo che il morto abbia una bella vita nell'aldilà.[senza fonte]

Il nome "locus ad catacumbas" era una località situata in un avvallamento presso la via Appia; gli studiosi non sono però concordi sul luogo che questo termine latino indicava. Secondo alcuni usava indicare una depressione posta di fronte al Circo di Massenzio, fra le due colline dove oggi si trovano le catacombe di San Callisto e il mausoleo di Cecilia Metella, e passò poi a indicare il cimitero stesso;[1] secondo altri l'avvallamento era quello dove oggi si trovano le catacombe di San Sebastiano.[2][3][4]; in ogni caso la distanza tra le due localizzazioni è, al massimo, di un centinaio di metri.

  1. ^ a b Pasquale Testini,
  2. ^ a b catacomba, in Nuovo Vocabolario Treccani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006.
  3. ^ a b Manlio Cortelazzo, Paolo Zolli, catacomba, in Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, Roma, Zanichelli, 2004.
  4. ^ a b Nicola Zingarelli, catacomba, in Vocabolario della Lingua Italiana, Roma, Zanichelli, 2006.
  5. ^ Leggi delle XII tavole, Tabula I, III.

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