Crisi costituzionale russa del 1993

Crisi costituzionale russa del 1993
Data21 settembre - 4 ottobre 1993
LuogoMosca, Russia
EsitoScioglimento del Soviet Supremo
Schieramenti
Bandiera della Russia Presidenza della Federazione Russa
  • Presidente della Federazione Russa
  • Ministero dell'Interno
  • Ministero della Difesa
  • Divisione Kantemirovskaja
  • Divisione Taman
  • FAPSI
  • Gruppo Alpha
  • Vympel
Bandiera della Russia Soviet Supremo
Bandiera della Russia Congresso dei deputati del popolo della Russia
Bandiera della Russia Vicepresidente della Federazione Russa[1]
Bandiera della Russia Bandiera dell'Unione Sovietica Sostenitori del Soviet Supremo e di Aleksandr Ruckoj[2]
Comandanti
Il numero preciso delle vittime è incerto: varie stime fanno oscillare la conta tra i 200 e gli 800 morti
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La crisi costituzionale russa del 1993 fu una battaglia politica fra il presidente Boris El'cin e il Soviet Supremo della Federazione Russa. Venne risolta con l'intervento delle forze armate che causò, all'incirca, tra i 200 e gli 800 morti, e l'insediamento di Boris El'cin come presidente della Federazione Russa.

In quell'anno le relazioni fra il presidente e il parlamento diventarono sempre più gravi e peggioravano la stabilità sociale ed economica della popolazione. Questa crisi raggiunse l'apice il 21 settembre 1993, quando El'cin decise di sciogliere le due camere del parlamento, ossia il Congresso dei deputati del popolo e il suo Soviet Supremo,[3][4] sebbene egli fosse privo di tale potere secondo la costituzione allora vigente.[5] El'cin utilizzò i risultati del referendum dell'aprile 1993 per giustificare le proprie azioni e, in risposta, il parlamento dichiarò invalida e non attuabile la decisione del presidente. A seguito di questi eventi il presidente Boris El'cin venne messo in stato di accusa.

  1. ^ Presidente ad interim della Federazione Russa dal momento della messa in stato d'accusa di El'cin; ciononostante, lo fu solo de jure, non esercitando un reale potere in quanto, ad esempio, El'cin non riconobbe tale fatto e anche le Forze armate continuarono ad obbedire a lui.
  2. ^ Supportati da Alexander Rutskoy, the Supreme Soviet and the Congress of People's Deputies frequently used those flags. The Russian tricolor itself only remained hoisted at the White House building (see video documentary Archiviato il 23 luglio 2011 in Internet Archive.).
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :0
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :1
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :2

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