Cronologia media

La cronologia media (Middle chronology in inglese) è, fra i vari sistemi cronologici del Vicino Oriente antico basati sull'interpretazione della Tavoletta di Venere di Ammi-Saduqa, quello che fissa il Regno di Hammurabi al periodo 1792-1750 a.C. ed il sacco di Babilonia da parte dell'imperatore ittita Muršili I al 1595 a.C.[1]

L'epica impresa militare di Muršili I pose fine alla I dinastia babilonese[2], a cui appartenne anche Hammurabi. Dell'impresa militare ittita approfittarono i loro alleati Cassiti, che conquistarono la città e fondarono la dinastia che da loro prende il nome. Il sacco di Babilonia, riportato sia nelle cronache ittite sia in quelle babilonesi, costituisce un importante punto di raccordo fra le cronologie dei due popoli[2][3].

Mentre per l'Antico Egitto la combinazione di dati astronomici e dati storici permetteva già negli anni trenta del XX secolo una datazione assoluta piuttosto solida per tutto il II millennio a.C. (esattamente fino all'inizio del Medio Regno), per la Mesopotamia dati astronomici univoci non andavano più indietro del I millennio a.C., mentre la combinazione di dati astronomici e dati storici permetteva di avanzare date assolute per periodi antecedenti il 1400 a.C., di modo che per il periodo 1500-500 la cronologia è abbastanza precisa. Le diverse cronologie di cui la media fa parte interessano sostanzialmente la fissazione di date assolute per il periodo 2000-1500 a.C. e per il III millennio a.C.[4] Esistono infatti delle lacune nella lista reale assira, la sequenza dinastica più lunga che si conosca per quest'area, e delle sovrapposizioni tra diverse dinastie babilonesi. Questi problemi di datazione producono uno iato che può essere interpretato come più o meno lungo: nel periodo 2500-1500 le differenze tra cronologie ammontano a qualche decina di anni.[5] A proposito del XVI secolo a.C. si è a lungo parlato di una "età oscura", che precede il ricomparire di documentazione più cospicua all'inizio del Tardo Bronzo. La scelta di cronologie più o meno alte è anche associato a valutazioni di ordine culturale, con i sostenitori delle cronologie alte che esaltano gli elementi di discontinuità tra età paleo-babilonese e Tardo Bronzo, e i sostenitori delle cronologie basse a rimarcare gli elementi di continuità.[6] L'evolversi della ricerca archeologica e storica ha parzialmente ridimensionato la portata di questa "età oscura", anche se resta evidente un rarefarsi della documentazione testuale, ad esempio tra età paleo-babilonese e avvento dei Cassiti: la documentazione cassita diventa evidente solo in età amarniana. C'è uno iato anche tra Ishme-Dagan e Ashur-uballit, e uno iato più contenuto tra Muršili I e Telipinu, mentre sembra accertato che il regno di Mitanni esistesse già ai tempi di Hattušili I.[6]

I libri di testo utilizzano più frequentemente la cronologia media, che gode del maggiore assenso fra gli esperti e meglio si accorda con la cronologia radiocarbonica ed archeologica[5].

La proposta di una cronologia media è legata soprattutto al nome del professor Sydney Smith.[4]

  1. ^ Martin Bernal, Black Athena, vol. 2, Rutgers University Press, 1º giugno 1991, pp. 215–, ISBN 978-0-8135-1584-7. URL consultato il 3 novembre 2012.
  2. ^ a b Cronache di Babilonia, 20 riga 11: "Al tempo di Samsuditana gli Ittiti marciarono contro Akkad"
  3. ^ Proclama di Telepinu §§9-10, i 29-31: "Poi (Muršili) andò contro Babilonia e distrusse Babilonia sbaragliando i Hurriti e portando a Hattuša i prigionieri ed i beni di Babilonia."
  4. ^ a b Giovanni Pugliese Carratelli, Sergio Donadoni, Sabatino Moscati, Luigi Moretti, CRONOLOGIA e CRONOLOGICI, Sistemi, Treccani, Enciclopedia dell'Arte Antica (1959)
  5. ^ a b Mario Liverani, Antico oriente: Storia, società, economia, Laterza, 2011, pp. 19-27, ISBN 978-88-420-9588-0.
  6. ^ a b Liverani, Vicino Oriente antico, cit., p. 449.

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