Die Linke

Die Linke
PresidenteJanine Wissler
Martin Schirdewan
VicepresidenteAtes Gürpinar
Lorenz Gösta Beutin
Katina Schubert
Jana Seppelt
StatoBandiera della Germania Germania
SedeKarl-Liebknecht-Haus, Kleine Alexanderstraße 28, D-10178 Berlino
Fondazione16 giugno 2007
Derivato da
IdeologiaSocialismo democratico[1][2][3][4]
Populismo di sinistra[5]
Anticapitalismo[3][4]
Antimilitarismo[6][7]
Antifascismo[8][9][10]
Fazioni:
Comunismo[11][12]
Marxismo[11][12]
CollocazioneSinistra[5][13]/Estrema sinistra[4][14][15]
Partito europeoPartito della Sinistra Europea
Gruppo parl. europeoSinistra
Seggi Bundestag
28 / 736
(2021)
Seggi Bundesrat
4 / 69
(2021)
Seggi Europarlamento
3 / 96
(2024)
Seggi Parlamenti dei Länder
116 / 1 894
(2023)
TestataNeues Deutschland[16]
IscrittiAumento 60 681[17] (2021)
Sito webdie-linke.de
Bandiera del partito

Die Linke (lett. "La Sinistra"), chiamato anche Die Linkspartei (IPA: [diː ˈlɪŋkspaʁˌtaɪ̯], lett. "Il Partito di Sinistra"), è un partito politico tedesco di sinistra[5][13] ed estrema sinistra.[4][13][15] Il partito è stato fondato nel 2007 sull'ideologia del socialismo democratico[1][2][3][4] e come risultato della fusione del Partito del Socialismo Democratico (PDS) e di Lavoro e Giustizia Sociale - L'Alternativa Elettorale (WASG). Tramite i suoi legami col PDS, Die Linke è il diretto discendente del Partito Socialista Unificato di Germania (SED) che governò in modo autoritario la de facto monopartitica[18] Repubblica Democratica Tedesca (RDT) prima della riunificazione del 1990.[19]

Il partito detiene attualmente 39 dei 735 seggi nel Bundestag, il parlamento federale, avendo ottenuto il 4,9% dei voti nelle elezioni federali in Germania del 2021. Il suo gruppo parlamentare è per dimensione l'ultimo dei sei presenti nel Bundestag ed è guidato dai leader parlamentari Amira Mohamed Ali e Dietmar Bartsch.

Il partito è rappresentato in 10 dei 16 parlamenti degli Stati federati, inclusi tutti e cinque gli Stati orientali, noti come "nuovi Stati federati della Germania". Il partito attualmente partecipa ai governi nello Stato di Brema, dove è partner di una coalizione tripartita con il Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) e Alleanza 90/I Verdi, in Turingia, dove guida una coalizione con gli stessi partiti sotto la leadership del ministro presidente Bodo Ramelow, e nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore in coalizione con i Socialdemocratici.

Die Linke è un membro fondatore del partito politico europeo Sinistra Europea, ed è il terzo più grande nel gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (GUE/NGL).

Nel dicembre 2020, Die Linke aveva 60 350 iscritti registrati, diventando così il sesto partito più grande in Germania per numero di iscritti.[17]

Oggi è il partito più a sinistra dei sei rappresentati nel Bundestag. Viene considerato di estrema sinistra da alcuni organi di stampa ed ascrivibile al populismo di sinistra[5] secondo alcuni accademici, sebbene l'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) non consideri il partito tanto estremista da rappresentare una minaccia per la democrazia liberale.[20] Tuttavia, insieme alle autorità competenti degli Stati federati, l'intelligence del BfV sorveglia le attività di alcune delle fazioni interne di Die Linke, come la "Piattaforma comunista" e la "Sinistra socialista", a causa delle loro tendenze estremiste, rivoluzionarie o sovversive.[20]

  1. ^ a b (EN) Wolfram Nordsieck, Germany, su Parties and Elections in Europe, 2017. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  2. ^ a b (EN) Michelle Cini e Nieves Perez-Solorzano Borragan (a cura di), Glossary, in European Union Politics, Oxford University Press, 2013, p. 387, ISBN 978-0-19-969475-4. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  3. ^ a b c (DE) Die Programmatik der LINKEN, su BPB.de. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  4. ^ a b c d e (EN) Die Linke party wins German votes by standing out from crowd, su The Guardian, 19 settembre 2009. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  5. ^ a b c d (EN) Michael Keating, David McCrone, The Crisis of Social Democracy in Europe, su Edinburgh University Press, 2013, p. 147, ISBN 978-0-7486-6582-2. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  6. ^ (DE) Rainer Stablo, Die Linke. Und ich: Politische Interventionen innerhalb und außerhalb der Partei sowie Gedanken und Gedankensplitter [The left. And I: Political Interventions Inside and Outside the Party as well as Thoughts and Musings], 1ª ed., Norderstedt, Germany, Books on Demand, 13 ottobre 2016, p. 209, ISBN 978-3-7412-8900-2, OCLC 961837120. URL consultato il 13 marzo 2018.
  7. ^ (EN) Cynthia Cockburn, Antimilitarism: Political and Gender Dynamics of Peace Movements, Palgrave Macmillan, p. 130. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  8. ^ (DE) BAG Antifaschismus, su die-linke.de.
  9. ^ (DE) Antifaschismus stört Kubicki, su Die Tageszeitung.
  10. ^ (DE) Kubicki ruft Linken-Politikerin wegen Antifa-Sticker im Bundestag zur Ordnung, su Die Welt.
  11. ^ a b (DE) Kommunistische Plattform, su Die Linke. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  12. ^ a b (DE) Sozialistische Linke: realistisch und radikal!, su Die Linke. URL consultato il 29 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2009).
  13. ^ a b c (EN) Party Members and Activists, Routledge, p. 85. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  14. ^ (EN) Die Linke triumph: Mixed reaction as German far-left gains power, su BBC, 5 dicembre 2014. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  15. ^ a b (EN) Far-left Die Linke take charge of German region, su Euronews, 20 novembre 2014. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  16. ^ (EN) Neues Deutschland | German newspaper, su Encyclopedia Britannica. URL consultato il 27 settembre 2021.
  17. ^ a b (DE) Mitgliederzahlen 2021, su Die Linke, 31 dicembre 2021. URL consultato il 9 aprile 2022.
  18. ^ (EN) Frank B. Tipton, East Germany: The structure and functioning of a one-party state, in A History of Modern Germany Since 1815, A&C Black, 2003, pp. 545–548, ISBN 978-0-8264-4909-2.
  19. ^ (EN) Andranik Tangian, Mathematical Theory of Democracy, p. 321, ISBN 978-3-642-38724-1. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  20. ^ a b (DE) Offen extremistische Zusammenschlüsse in der Partei DIE LINKE., su Ufficio federale per la protezione della Costituzione. URL consultato il 29 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2021).

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