Efestione

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Efestione
Testa marmorea rappresentante Efestione (Getty Museum)
NascitaPella, 356 a.C. circa
MorteEcbatana, 324 a.C.
Cause della morteMalattia
Dati militari
Paese servitoRegno di Macedonia
Forza armataEsercito macedone
ArmaCavalleria (Eteri)
Anni di servizio333 (ca) - 324 a.C.
GradoGenerale (Ipparco)
CampagneCampagne asiatiche di Alessandro Magno
Comandante diSomatophylakes di Alessandro Magno
Altre caricheChiliarca dell'impero
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Efestione, figlio di Amintore (in greco antico: Ἡφαιστίων Αμύντορoς?, Hefaistíon Amýntoros; Pella, 356 a.C. circa[1]Ecbatana, 324 a.C.), è stato un nobile e generale macedone antico, per quanto di probabile ascendenza ateniese[2], nell'esercito di Alessandro Magno. Egli fu «di gran lunga il più caro di tutti gli amici del re, allevato alla pari con lui e custode di tutti i suoi segreti».[3] Il loro intenso rapporto, per diverse fonti un vero e proprio amore, durò tutta la vita e fu paragonato, da altri, ma prima ancora dai due stessi interessati, a quello mitico tra Achille e Patroclo. In particolare, tra gli autori contemporanei, uno dei più accreditati a livello internazionale è Robin Lane Fox, storico, professore emerito di studi classici all'Università di Oxford e biografo di Alessandro, che scrive: «Efestione era colui che Alessandro amò, e per il resto delle loro vite la loro relazione rimase tanto intima quanto ad oggi è irrecuperabile: Alessandro fu sconfitto una volta sola, affermarono i filosofi cinici molto tempo dopo la sua morte, ad opera delle cosce di Efestione.»[4].

La sua carriera militare fu di notevole rilievo: membro e poi capo della guardia del corpo d'onore (i sette somatofylakes) di Alessandro Magno, egli passò in seguito al comando della cavalleria degli eteri e gli furono affidati molti altri compiti di primissimo piano durante tutto il decennio della campagna asiatica di Alessandro, ivi comprese (e certamente non meno importanti) missioni diplomatiche, opere di attraversamento di grandi fiumi, assedi e fondazione di nuovi insediamenti abitativi. Oltre a tali sue attività militari, ingegneristiche e politiche, egli fu in corrispondenza con i filosofi Aristotele e Senocrate[5], e sostenne attivamente la politica di Alessandro mirante all'integrazione tra greci e persiani. Il re ne fece alla fine il proprio comandante in seconda, conferendogli la carica di chiliarca dell'impero, e lo volle membro della famiglia reale dandogli in sposa Dripetide, sorella minore della sua seconda moglie Statira II[6], figlie entrambe di Dario III di Persia. Al momento della sua morte improvvisa a Ecbatana (l'odierna Hamadan), Alessandro fu sopraffatto dal dolore e volle interpellare l'oracolo di Zeus-Ammone, nell'oasi libica di Siwa, al fine di attribuire uno status divino all'amico defunto, ed Efestione fu conseguentemente onorato come un eroe. All'epoca della sua propria morte, avvenuta soltanto otto mesi dopo, Alessandro stava ancora progettando l'edificazione di grandi monumenti per celebrare la memoria del compagno della sua vita.

  1. ^ il 356 è la data di nascita di Alessandro Magno, di cui Efestione doveva essere, grosso modo, coetaneo; secondo diversi studiosi (Lane Fox, op. cit., pag. 48; Reames, Copia archiviata, su myweb.unomaha.edu. URL consultato il 29 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2007).), peraltro, è possibile che fosse leggermente più anziano, anche se di pochissimo
  2. ^ Reames, Hephaistion Amyntoros...
  3. ^ Curzio 3.12.16
  4. ^ "Hephaestion was the one whom Alexander loved, and for the rest of their lives their relationship remained as intimate as it is now irrecoverable: Alexander was only defeated once, the Cynic philosophers said long after his death, and that was by Hephaestion's thighs". — Alessandro Magno, p. 56; Einaudi, prima edizione 1981, ultima edizione 2019; ISBN 8806240536.
  5. ^ Reames, Copia archiviata, su myweb.unomaha.edu. URL consultato il 29 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2007).
  6. ^ secondo Lane Fox, in occasione delle nozze, la figlia maggiore di Dario cambiò, secondo l'uso macedone, il suo nome da ragazza con quello della madre defunta, Statira (op. cit., pag. 434); secondo Jona Lendering, il suo nome precedente era Barsine (Livius.org Barsine/Statira Archiviato il 6 novembre 2014 in Internet Archive.)

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