Fattoria (agenzia commerciale)

Fattoria olandese della COV a Hooghly-Chinsurah (Bengala) 1665.

La Fattoria (dal latino facere , "fare"; pt feitoria; in olandese factorij; fr factorerie/comptoir ) era il nome utilizzato nel Medioevo e nella Prima età moderna per una agenzia commerciale che era essenzialmente una prima forma di zona di libero scambio o punto di trasbordo. In una fattoria, gli abitanti locali potevano interagire con mercanti stranieri, spesso noti come "fattori".[1] Stabilite per la prima volta in Europa, le fattorie si sono poi diffuse in molte altre parti del mondo.

Una fattoria fungeva contemporaneamente da mercato, magazzino, dogana, supporto logistico della navigazione esplorativa, quartier generale o governo de facto delle comunità locali laddove sprovviste di una struttura politico-militare in grado di arginare l'influenza degli europei. Le fattorie stabilite dagli Stati europei in Africa, Asia e America dal XV secolo divennero a tutti gli effetti territorio dipendente della madrepatria, fungendo, in ottica retrospettiva, da precursori del Colonialismo.

Nell'areale mediterraneo, in Italia soprattutto, l'equivalente della fattoria intesa come agenzia commerciale è il "Fondaco" (dall'arabo فندق‎, funduq, lett. "albergo"/"casa-magazzino")[2] che costituisce, oltretutto, il primo esempio di avamposto commerciale stabilito in pianta stabile presso un fiorente mercato cui si ispirarono le potente coloniali della prima Età Moderna.
In America del Nord, gli europei iniziarono a commerciare con i nativi durante il XVI secolo. I coloni crearono fattorie, poi note come Trading post (lett. "stazioni commerciali"), nel territorio dei nativi per dirigervi il lucroso commercio delle pellicce.

  1. ^ (EN) Webster's Encyclopedic Unabridged Dictionary of the English Language, Portland House, 1983.
  2. ^ Una parola al giorno, voce Fondaco

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