La filosofia (in greco antico: φιλοσοφία?, philosophía,[2] composto di φιλεῖν (phileîn), "amare", e σοφία (sophía), "sapienza" o "saggezza", ossia "amore per la sapienza")[3] è lo studio sistematizzato di questioni generali e fondamentali, come quelle sull'esistenza, il senso della vita, la ragione, la conoscenza, i valori, la mente e il linguaggio. Come intrinseco nel nome stesso la filosofia è l'amore per la sapienza (intesa come conoscenza) e la ricerca.[4]
Prima ancora che indagine speculativa, la filosofia fu una disciplina che assunse anche i caratteri della conduzione del "modo di vita", ad esempio nell'applicazione concreta dei principi desunti attraverso la riflessione o pensiero. In questa forma, essa sorse nell'antica Grecia.[5]
A rendere complessa una definizione univoca della filosofia concorre il dissenso tra i filosofi sull'oggetto stesso della filosofia: alcuni orientano l'analisi della filosofia verso l'uomo e i suoi interessi così come viene esposto nell'Eutidemo di Platone, per cui essa sarebbe «l'uso del sapere a vantaggio dell'uomo».[6] Nel prosieguo della storia della filosofia altri autori che seguono questa opinione sono per esempio Cartesio,[7]Thomas Hobbes,[8] e Immanuel Kant.[9] Altri pensatori ritengono che la filosofia debba puntare alla conoscenza dell'essere in quanto tale secondo un percorso che, fatte le debite differenze, va dagli eleati[10] sino a Husserl e Heidegger.
Storicamente, la filosofia comprendeva tutti i campi della conoscenza e un praticante era conosciuto come filosofo. Dai tempi del filosofo greco antico Aristotele al XIX secolo, la filosofia naturale comprendeva astronomia, medicina e fisica. Dal XIX secolo varie aree di indagine che erano tradizionalmente parte della filosofia sono diventate discipline accademiche separate; in particolare scienze sociali come la psicologia, la sociologia, la linguistica e l'economia.
^Gli occhi e il becco seguono la linea della lettera φ (fi) simbolo alfabetico greco della filosofia e in seguito della sezione aurea. Lettera che accomuna quindi, armonia, bellezza e amore per la conoscenza e per la ricerca in senso lato. (in Ubaldo Nicola, Antologia di filosofia. Atlante illustrato del pensiero, Giunti Editore p.354; Mario Livio, La sezione aurea, Milano, Rizzoli 2003; Rocco Panzarino, Dio Sezione Aurea Bellezza, Collana di Filosofia Sapientia 10, Fasano, Schena editore 2005. Sul valore simbolico della "φ" cfr. anche Jacques Lacan Scritti Vol.2, Milano, Fabbri, 2007, p.679)
^Sull'origine e la diffusione del termine vedere: Anne-Marie Malingrey, Philosophia. Étude d'un groupe de mots dans la littérature grecque, des Présocratiques au IVe siècle après J.-C., Parigi, Klincksieck, 1961.
^«Attività spirituale consistente, secondo il significato letterale della parola, nell'esercizio dell'amore per la sapienza.» in V. Mathieu Filosofia in Enciclopedia filosofica. Vol. 5 p. 4125, 2006, Milano, Bompiani
^Ubaldo Nicola, Antologia di filosofia. Atlante illustrato del pensiero, Giunti Editore p.354; Mario Livio, La sezione aurea, Milano, Rizzoli 2003; Rocco Panzarino, Dio Sezione Aurea Bellezza, Collana di Filosofia Sapientia 10, Fasano, Schena editore 2005
^«Tutta la filosofia è come un albero, di cui le radici sono la metafisica, il tronco è la fisica, e i rami che sorgono da questo tronco sono le altre scienze, che si riducono a tre principali: la medicina, la meccanica e la morale, intendo la più alta e la più perfetta morale, che presupponendo una conoscenza completa delle altre scienze, è l'ultimo grado della saggezza» nella Prefazione ai Principia philosophiae (1644)
^Nella Critica della Ragion Pura Kant definisce la filosofia come «scienza della relazione di ogni conoscenza al fine essenziale della ragione umana» (Dottrina trascendentale del metodo, cap. III)
^Virginia Guazzoni-Foà, Attualità dell'ontologia eleatica, Società editrice internazionale, 1961