Fiumi d'Italia

I fiumi italiani sono generalmente più brevi rispetto a quelli delle altre regioni europee perché l'Italia è in parte una penisola lungo la quale si eleva la catena degli Appennini che divide le acque in due versanti opposti.

In compenso essi sono numerosi (circa 1 200[1]) e danno vita, rispetto agli altri paesi europei, ad un gran numero di foci marine: ciò è dovuto alla relativa abbondanza delle piogge di cui fruisce l'Italia in generale, alla presenza della catena alpina ricca di nevai e di ghiacciai nella parte nord del Paese, alla presenza degli Appennini nel centro-sud e all'estensione costiera dell'Italia.

La loro importanza (portata, lunghezza, ecc.) dipende naturalmente anche dai caratteri del suolo, cioè più precisamente dalla sua ripidità e dalla sua maggiore o minore permeabilità.

Il fiume italiano più lungo situato interamente in territorio italiano è il Po, il quale scorre per 652 km lungo la Pianura Padana. Dal momento che il Tanaro alla confluenza con il Po misura 276 km (circa 290 km tenendo conto anche delle sorgenti del torrente Negrone) contro i 230 km che in quel punto ha percorso il Po, l'asta fluviale più lunga d'Italia è il Negrone-Tanaro-Po, con 712 km.[senza fonte]

Il fiume più lungo tra quelli che scorrono almeno in un tratto in Italia è invece la Drava, con i suoi 749 km.

  1. ^ Lista Fiumi in Italia, su comuni-italiani.it.

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