Francio

Francio
   

87
Fr
 
               
               
                                   
                                   
                                                               
                                                               
   

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Generalità
Nome, simbolo, numero atomicofrancio, Fr, 87
Seriemetalli alcalini
Gruppo, periodo, blocco1 (IA), 7, s
Densità1 870 kg/m³
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Termine spettroscopico2S1/2
Proprietà atomiche
Peso atomico223,02 u
Raggio covalente260 pm
Raggio di van der Waals348 pm
Configurazione elettronica[Rn]7s1
e per livello energetico2, 8, 18, 32, 18, 8, 1
Stati di ossidazione+1 (fortemente basico)
Struttura cristallinacubica a corpo centrato
Proprietà fisiche
Stato della materiasolido
Punto di fusione? 300 K (27 °C)
Punto di ebollizione? 950 K (677 °C)
Altre proprietà
Numero CAS7440-73-5
Elettronegatività0,7 (scala di Pauling)
Conducibilità elettrica3×106/m·Ω
Conducibilità termica15 W/(m·K)
Energia di prima ionizzazione393 kJ/mol
Isotopi più stabili
isoNATDDMDEDP
221Frsintetico 4,8 minutiα6,457217At
222Frsintetico 14,2 minutiβ2,033222Ra
223Fr100% 22 minutiβ
α
1,149
5,430
223Ra
219At
iso: isotopo
NA: abbondanza in natura
TD: tempo di dimezzamento
DM: modalità di decadimento
DE: energia di decadimento in MeV
DP: prodotto del decadimento

Il francio è l'elemento chimico di numero atomico 87 e il suo simbolo è Fr.

È un metallo alcalino che può trovarsi nei minerali dell'uranio e del torio. Si stima che il suo punto di fusione sia lievemente superiore alla temperatura ambiente.[1]

Prima della sua scoperta, era indicato come eka-cesio. È estremamente radioattivo; il suo isotopo più stabile, il francio-223 (originariamente chiamato attinio K per la catena di decadimento naturale in cui compare), ha un'emivita di soli 22 minuti. È l'elemento più elettropositivo ed è il primo elemento naturale più instabile ed il secondo più raro dopo l'astato. Gli isotopi del francio decadono rapidamente in astato, radio e radon.

A causa dell'aspetto generale degli altri elementi nella colonna della sua tavola periodica, si presume che il francio apparirebbe come un metallo altamente reattivo, se ne potesse essere raccolto abbastanza per essere visto come un solido o liquido. L'ottenimento di un tale campione è altamente improbabile, poiché il calore estremo di decadimento causato dalla sua breve emivita vaporizzerebbe immediatamente qualsiasi quantità visibile dell'elemento.

Il francio è stato scoperto da Marguerite Perey in Francia (da cui prende il nome l'elemento) nel 1939.[2] È stato l'ultimo elemento scoperto per la prima volta in natura, piuttosto che per sintesi. Fuori dal laboratorio, il francio è estremamente raro, di cui si trovano tracce nei minerali di uranio e torio, dove l'isotopo francio-223 si forma e decade continuamente. Gli altri isotopi (eccetto il francio-221) sono interamente sintetici. La quantità maggiore prodotta in laboratorio era un cluster di oltre 300 000 atomi.[3]

  1. ^ In genere come "temperatura ambiente" si assumono la temperatura di 25 °C (ovvero 298 K), per cui gli unici elementi che abbiano una temperatura di fusione minore di questa sono bromo (Tfus = 265,95 K) e mercurio (Tfus = 234,32 K), ma siccome nella sua accezione più generale la temperatura ambiente può essere qualsiasi temperatura compatibile con le condizioni meteorologiche, si può dire che anche gli elementi metallici cesio (Tfus = 301,59 K), gallio (Tfus = 302,91 K), francio (Tfus = 300,15 K) e rubidio (Tfus = 312,46 K) sono liquidi a temperature "prossime" a quella ambiente.
  2. ^ (FR) M. Perey, L'élément 87 : AcK, dérivé de l'actinium, in Journal de Physique et le Radium, vol. 10, n. 10, 1º ottobre 1939, pp. 435-438, DOI:10.1051/jphysrad:019390010010043500, ISSN 0368-3842 (WC · ACNP).
  3. ^ Luis A. Orozco, Francium, in Chemical and Engineering News, vol. 81, n. 36, 2003, p. 159, DOI:10.1021/cen-v081n036.p159.

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