Getuli

I Getuli (in latino: Gaetuli) erano un'antica popolazione nomade del Nordafrica, molto probabilmente berbera, che abitava le regioni interne predesertiche e desertiche degli attuali Algeria e Marocco. Essi confinavano a nord con la Numidia e la Mauretania e ad est con i territori dei Garamanti.

Le provincie di Mauretania e Numidia, con i territori meridionali di Mauri, Getuli e Musulami.

Troviamo infatti il nome dei Getuli utilizzato dagli scrittori romani per riferirsi alle tribù nomadi che popolavano un vasto territorio nordafricano che spaziava dalle pendici meridionali del Mons Aurasius (il massiccio dell'Aurès, nell'odierna Algeria orientale) e della catena dell'Atlante fino al litorale marocchino sull'Oceano Atlantico, oltreché le oasi sparse della parte settentrionale del Sahara. Essi erano sempre ben distinti dagli Africani neri delle regioni subsahariane, e quasi certamente appartenevano alla stessa popolazione berbera che costituiva la base degli abitanti della Numidia e della Mauretania. È possibile che le tribù che oggi si trovano su quei territori siano dello stesso gruppo etnico e mantengano le stesse abitudini nomadiche; ed è anche possibile che in alcuni luoghi essi mantengano tuttora il nome dei loro antenati Getuli (a detta di Vivien-St.-Martin, Le Nord de l'Afrique, 1863). A commistioni con le popolazioni nere sub-sahariane sembra rimandare l'accenno di Tolomeo ai Melanogaetuli (IV. 6. 5.). Erano rinomati per l'allevamento dei cavalli, e secondo Strabone avrebbero avuto 100.000 puledri in un solo anno. Vestivano di pelli, vivevano di carne e di latte e il solo prodotto artigianale connesso col loro nome era un colorante color porpora che divenne di moda a partire dall'epoca di Augusto, e veniva prodotta dalla conchiglia purpurea Murex brandaris che si trova sulla costa sia della Sirte sia dell'Atlantico. La tintura nell'antica Roma (in inglese)


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