Guerre bizantino-selgiuchidi

Guerre bizantino-selgiuchidi
L'imboscata dei Turchi a Miriocefalo (1176) - tav. di Gustave Doré
Data1048 (Battaglia di Kapetrou) - 1308 (collasso del Sultanato di Rum)
LuogoAsia Minore
Casus belliL'Impero bizantino annette il regno d'Armenia dei Bagratidi, assumendo il controllo dei territori normalmente soggetti alle scorrerie dei Turchi provenienti dall'Asia centrale.
EsitoDopo la pesante sconfitta dei bizantini nella Battaglia di Miriocefalo (1176), Costantinopoli rinuncia a riconquistare l'Anatolia ai sultani di Rum. La potenza selgiuchide collassa a causa della continua ingerenza dei Mongoli. I bey precedentemente soggetti all'autorità del sultano tornano ad organizzarsi nei Beilikati turchi d'Anatolia.
Schieramenti
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Le guerre bizantino-selgiuchidi furono una serie di conflitti tra l'Impero bizantino ed il Sultanato di Rum (anche Sultanato di Iconio) protrattisi dall'XI al XIII secolo. Questi scontri spostarono l'equilibrio di potere in Asia Minore ed in Siria, facendo passare questi territori dal dominio bizantino al controllo selgiuchide: i turchi selgiuchidi recuperarono cioè quei territori che, conquistati dagli arabi al principio delle guerre arabo-bizantine, erano stati poi sottratti al controllo dei musulmani da Bisanzio.

Svolta decisiva negli scontri tra le due potenze fu la battaglia di Manzicerta (1071), il cui esito sfavorevole all'impero permise ai turchi del sultano Alp Arslan di occupare gran parte dell'Anatolia, con un processo che durò quasi vent'anni. Sotto la guida del basileus Alessio I Comneno (1080-1118), che riorganizzò pesantemente l'esercito e seppe sfruttare a proprio vantaggio i successi degli occidentali nella Prima crociata, l'impero bizantino tornò all'offensiva, riuscendo a recuperare il controllo delle coste della penisola anatolica (v. Rinascita dell'Impero bizantino sotto i Comneni). Sotto il regno di Giovanni II Comneno (1118-1143) i bizantini consolidarono la loro presa sull'entroterra anatolico, giungendo fino in Siria, ma la sconfitta di Manuele I Comneno (1143-1180) nella Battaglia di Miriocefalo (1176) privò l'impero della concreta possibilità di stroncare il sultanato di Rum.

Al volgere del XII secolo, il conflitto tra bizantini e selgiuchidi si raffreddò a causa delle continue contese dinastiche che minarono le basi di potere del basileus a Costantinopoli e del sultano ad Iconio, mentre gli equilibri di potere in Anatolia e nel Levante venivano decisi dall'esito della Terza crociata.

Il collasso bizantino provocato dalla Quarta crociata (1204) permise ai selgiuchidi di riaffermare il loro potere sull'Asia Minore ed inaugurò una grande fase di prosperità per il sultanato. Mentre l'Impero di Nicea combatteva con l'Impero latino per il controllo su Costantinopoli, il potere dei selgiuchidi di Rum venne però spazzato via dall'arrivo dei mongoli che nel 1243, nella Battaglia di Köse Dağ, sconfissero pesantemente il sultano Kaykhusraw II (1237-1246) ed iniziarono ad interferire con gli affari interni del sultanato. Lasciati a sé stessi, i grandi signori della guerra turchi (Bey) si spartirono le terre anatoliche e ripresero autonomamente il conflitto con il rinato impero bizantino dei Paleologi. Tra i contendenti spiccò la figura del bey Osman I i cui seguaci e discendenti, gli "Ottomani", avrebbero sottomesso l'Anatolia e proseguito il conflitto con i bizantini sino a conquistare Costantinopoli nel 1453 (v. Guerre bizantino-ottomane).


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