Il misantropo (Menandro)

Disambiguazione – "Il bisbetico" rimanda qui. Se stai cercando i due film con un titolo simile, vedi Il bisbetico domato.
Il misantropo
Commedia
Menandro in un affresco di Pompei
AutoreMenandro
Titolo originaleΔύσκολος
Lingua originale
AmbientazioneA File, borgo a nord est di Atene al confine con la Beozia
Prima assoluta316 a.C.
Teatro di Dioniso, Atene
PremiVittoria alle Lenee del 316 a.C.
Personaggi
  • Pan, divinità
  • Cherea, parassita
  • Sostrato, giovane innamorato
  • Pirria, servo di Sostrato
  • Cnemone, vecchio contadino
  • Figlia di Cnemone, vergine
  • Davo, servo di Gorgia
  • Gorgia, giovane contadino
  • Sicone, cuoco
  • Geta, servo di Callippide
  • Madre di Sostrato
  • Simiche, serva di Cnemone
  • Callippide, padre di Sostrato
  • Mirrine, madre di Gorgia, che non parla
  • Plangone, forse sorella di Sostrato, che non parla
  • Donace e Siro, servi, che non parlano
  • Partenide, flautista, che non parla
 

Il misantropo, anche nota col titolo originale di Dyskolos (in greco antico: Δύσκολος?, Dýskolos) o come Il burbero o Il bisbetico o Il Selvatico, è una commedia di Menandro, l'unica che ci sia pervenuta pressoché completa (a parte piccole lacune) di tutta la cosiddetta Commedia nuova dell'antica Grecia.[1] Fu presentata per la prima volta nelle festività delle Lenee nel 317 a.C. e valse a Menandro il primo premio. Il titolo dell'opera allude al brutto carattere del protagonista Cnemone.

Nel 1957 fu ritrovato un manoscritto su papiro (papiro Bodmer P4) dell'intero testo del Dyskolos, pubblicato due anni dopo. Il papiro è stato acquistato dal bibliofilo svizzero, Martin Bodmer, e studiato dal professor Victor Martin dell'Accademia di Ginevra. In Italia, alla scoperta del papiro, il filologo classico e papirologo Carlo Diano si accinse immediatamente a darne una ricostruzione filologica che, insieme alla traduzione, avrebbe dovuto essere pubblicata a metà del 1959, ma, per alcuni problemi logistici, fu data alle stampe solo a gennaio del 1960 (Menandro, il Dyskolos, ovvero il Selvatico, testo e traduzione a cura di Carlo Diano, Padova 1960), preceduta nell'ottobre del 1959 dal saggio Note in margine al Dyskolos di Menandro, un saggio sulla ricostruzione filologica del testo, dedicato al grecista tedesco e amico Wolfgang Schmid.

L'argumentum della commedia fu stilato dal filologo Aristofane di Bisanzio, mentre la didascalia ci permette di sapere, oltre della vittoria alle Lenee, che l'attore protagonista era Aristodemo di Scafe (o Scarfe).

  1. ^ Un'altra commedia di Menandro, La donna di Samo, ha una trama sostanzialmente completa nonostante manchi circa un quinto del testo.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Nelliwinne