Lavoro minorile

Un ragazzo di Giacarta raccoglie spazzatura in mezzo alla strada

Il lavoro minorile o sfruttamento minorile è definito come una qualsiasi attività lavorativa che vieta lo studio e la libertà nella fase minorile, della dignità e influisce negativamente sul loro sviluppo psico-fisico.[1] Genericamente sono definite lavoro minorile tutte le forme di lavoro svolte da minori al di sotto di un’età minima stabilita per legge, che può variare da paese in paese.[2] Il lavoro minorile è un fenomeno di dimensioni globali. Secondo le recenti stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), sono ancora 152 milioni i bambini — 68 milioni sono bambine e 88 milioni sono bambini — vittime di lavoro minorile. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e il loro sviluppo morale.[1][3][4] Il fenomeno del lavoro minorile è concentrato soprattutto nelle aree più povere del pianeta, in quanto sottoprodotto della povertà, che contribuisce anche a riprodurre. Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord del mondo.[5]

  1. ^ a b Lavoro minorile, su International Labor Organization, 3 ottobre 2017. URL consultato il 30 aprile 2019.
  2. ^ Sfruttamento minorile, su Unimondo. URL consultato il 30 aprile 2019.
  3. ^ Lavoro minorile, nel mondo 152 milioni di bambini vittime di sfruttamento, su Save the Children Italia, 10 giugno 2019. URL consultato il 10 giugno 2019.
  4. ^ International Labour Office (ILO), Global estimates of child labour: Results and trends, 2012-2016, 2017, ISBN 978-92-2-130152-3.
  5. ^ Lavoro minorile [collegamento interrotto], su Unicef. URL consultato il 30 aprile 2019.

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