Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Tuti i èsari umani i nase łìbari e conpanji par dinjità e deriti. I gá ła raxón e cosiénsa e i ga da tratarse frà de łori cofà fradełi.
Distribuzione della lingua veneta nel nord Adriatico:
Nell'ambito della dialettologia e della sociolinguistica, essendo descritta come dialetto romanzo primario (ossia evoluzione autonoma del latino volgare, e non differenziazione regionale della lingua italiana)[13], viene sovente citato anche come dialetto veneto, intendendo con questo termine l'accezione di lingua contrapposta a quella ufficiale dello Stato[14] e caratterizzata da un uso prevalentemente informale[15]; in questo contesto, i dialetti veneti si possono trovare inclusi nel gruppo dei dialetti italiani settentrionali[16].
^Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
^(EN) Venetian, in Ethnologue. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato il 12 giugno 2018).
^Italiani all'estero, su italiannetwork.it, Italian Network. URL consultato il 24 agosto 2015 (archiviato il 22 luglio 2011).
^ Michele Loporcaro, Profilo linguistico dei dialetti italiani, Laterza, 2009.
«I dialetti italiani sono dunque varietà italo-romanze indipendenti o, in altre parole, dialetti romanzi primari, categoria che si oppone a quella di dialetti secondari. Sono dialetti primari dell’italiano quelle varietà che con esso stanno in rapporto di subordinazione sociolinguistica e condividono con esso una medesima origine (latina). Dialetti secondari di una data lingua si dicono invece quei dialetti insorti dalla differenziazione geografica di tale lingua anziché di una lingua madre comune.»
^Dialetto, in Enciclopedia dei ragazzi, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004-2006.
^Lorenzo Renzi e Alvise Andreose - Manuale di linguistica e filologia romanza - Ed. Il Mulino, Bologna - Nuova edizione - 2015, pagina 57: " (…) I dialetti italiani settentrionali comprendono le varietà parlate in Piemonte, nella Liguria, nella Lombardia, nel Trentino, nel Veneto e, infine, nell'Emilia e nella Romagna (…)"