Monossido di carbonio

Monossido di carbonio
Formula di struttura
Formula di struttura
Modello 3D della molecola
Modello 3D della molecola
Nome IUPAC
monossido di carbonio
Nomi alternativi
ossido di carbonio (II)

ossido di carbonio

Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCO
Massa molecolare (u)28,04
Aspettogas incolore
Numero CAS630-08-0
Numero EINECS211-128-3
PubChem281
DrugBankDB11588
SMILES
[C-]#[O+]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (kg·m−3, in c.s.)1,145
Solubilità in acqua0,028 g/l a 293 K
Temperatura di fusione−205 °C (68 K)
Temperatura di ebollizione−192 °C (81 K)
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)−110,5
ΔfG0 (kJ·mol−1)−137,21
S0m(J·K−1mol−1)197,7
C0p,m(J·K−1mol−1)29,1
Indicazioni di sicurezza
Limiti di esplosione12,5 - 74% vol.
Temperatura di autoignizione605 °C (878 K)
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta estremamente infiammabile gas compresso tossico a lungo termine
pericolo
Frasi H331 - 220 - 360d - 372 - 280
Consigli P260 - 210 - 202 - 304+340 - 308+313 - 377 - 381 - 405 - 403 [1]

Il monossido di carbonio (o ossido di carbonio o ossido carbonioso) è un gas incolore, inodore e insapore, leggermente meno denso dell'aria. Se presente in concentrazioni superiori a circa 35 ppm risulta altamente tossico per gli animali, sia vertebrati che invertebrati, che usano l'emoglobina per trasportare l'ossigeno all'interno dell'organismo; in piccole quantità viene tuttavia prodotto dal normale metabolismo animale e si ritiene svolga alcune normali funzioni biologiche. La sua formula chimica è CO, cioè la sua molecola è formata da un atomo di carbonio e uno di ossigeno legati con triplo legame.

La sua concentrazione nell'atmosfera è variabile e ricopre un ruolo nella formazione dell'ozono a livello del suolo: si miscela bene nell'aria, con la quale forma facilmente miscele esplosive; in presenza di polveri metalliche finemente disperse, forma metallocarbonili tossici e infiammabili; può reagire vigorosamente con ossigeno, acetilene, cloro, fluoro, ossidi di azoto.[2]

Viene prodotto da reazioni di combustione in difetto di aria (cioè quando l'ossigeno presente nell'aria non è sufficiente a convertire tutto il carbonio in anidride carbonica[3]), per esempio negli incendi di foreste e boschi, dove il prodotto principale della combustione rimane comunque l'anidride carbonica; altre fonti naturali sono i vulcani, mentre la maggior parte si genera da reazioni fotochimiche che avvengono nella troposfera; inoltre si sprigiona durante le combustioni in ambienti chiusi[3] e dalle vecchie stufe a gas liquido, responsabili dell'alta frequenza di intossicazione da monossido di carbonio in caso la stufa non abbia efficiente aerazione.[3]


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