Peste

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Peste
Immagine al microscopio elettronico di una massa di batteri Yersinia pestis
Specialitàinfettivologia
EziologiaYersinia pestis
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10A20
MeSHD010930
MedlinePlus000596
eMedicine235627

La peste è una malattia infettiva di origine batterica causata dal bacillo Yersinia pestis. È una zoonosi, il cui bacino è costituito da varie specie di roditori e il cui principale vettore è la pulce dei ratti (Xenopsylla cheopis) ma che può essere trasmessa da varie specie di parassiti ematofagi (come pulci, pidocchi, cimici dei letti) e che si può trasmettere anche da uomo a uomo. È una malattia quarantenaria e per il regolamento sanitario internazionale[1] è assoggettata a denuncia internazionale all'OMS, sia per i casi accertati sia per quelli sospetti. Dal 2010 al 2015 sono stati riportati 3 248 casi in tutto il mondo di cui 584 con esito mortale, ed è diffusa in tutti i continenti, fatta eccezione per Oceania ed Europa.[2]

Si manifesta sotto forma di tre principali quadri clinici, distinti in base ai diversi apparati dell'organismo in cui si sviluppa l'infezione, detti peste bubbonica, setticemica e polmonare.

La peste bubbonica è causata dall'introduzione nell'organismo del bacillo Yersinia pestis attraverso la cute a seguito del morso di una pulce infetta; il bacillo, solitamente identificato dal sistema immunitario e fagocitato dai leucociti, viene smaltito attraverso il sistema linfatico fino ai linfonodi, dove però resta attivo e continua ad accumularsi moltiplicandosi. Ciò provoca una linfoadenopatia locale, cioè un'infiammazione di uno o più linfonodi, solitamente nella zona inguinale o ascellare più prossima alla zona della puntura. I linfonodi colpiti tendono a gonfiarsi, con sintomatologia dolorosa, e vengono detti appunto "bubboni"; questi non sono ascessi, bensì edemi: non contengono pus bensì sangue e tessuto edematoso-necrotico (possono però divenire superinfetti e quindi purulenti, anche in fase di remissione).

Quando i linfonodi non sono più in grado di contenere la malattia il bacillo può diffondersi in tutto l'organismo, dando luogo così alla seconda forma, la peste setticemica. Si tratta di un quadro clinico sistemico molto più grave: il bacillo, trasportato dal flusso sanguigno, raggiunge i principali organi dando luogo a una sepsi diffusa, condizione che, se non curata, può risultare fatale in breve tempo. Il terzo quadro clinico è la variante detta peste polmonare, estremamente grave, che si caratterizza per la diversa localizzazione in quanto si sviluppa nell'apparato respiratorio; a differenza della forma bubbonica, la peste polmonare è trasmessa per via aerea, viene contratta respirando particelle di saliva o altri liquidi provenienti da un individuo infetto ed è altamente contagiosa.[3]

I sintomi della malattia sono generici, comprendono febbre tra i 38 e i 41 °C, mal di testa, dolori articolari, nausea e vomito, sete, diarrea, tumefazione dei linfonodi e una generale sensazione di malessere. Nelle forme setticemiche e polmonari può verificarsi ipotensione, segni neurologici quali sonnolenza, letargia, delirio, e, nella forma polmonare, dispnea, tanto da conferire al malato un colorito cianotico. La sindrome da coagulazione intravascolare disseminata che può insorgere nella forma setticemica, e che è solitamente la causa del decesso,[4][5] ha come sintomo vistoso l'ischemia e necrosi delle estremità (dita, piedi o mani), che diventano nere; ciò ha probabilmente contribuito a coniare il nome peste nera per indicare la pandemia esplosa in Europa a metà del XIV secolo.

Se identificata tempestivamente, un pronto e corretto trattamento mediante la somministrazione di antibiotici può portare, nella maggioranza dei casi, a una prognosi positiva. La diagnosi può avvenire con certezza a seguito dell'identificazione del batterio in coltura da campioni biologici prelevati dal paziente; nella pratica non c'è il tempo di attendere un'indagine biologica, ci si affida a informazioni epidemiologiche sul contesto in cui si verifica l'infezione, e in presenza di sospetta diagnosi di peste si applica il protocollo terapeutico.[3]

  1. ^ Regolamento sanitario internazionale, su salute.gov.it. URL consultato il 2 febbraio 2018 (archiviato il 3 febbraio 2018).
  2. ^ (EN) Plague, su World Health Organization. URL consultato il 4 novembre 2017 (archiviato il 24 aprile 2015).
  3. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore pmid29070654
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore pmid20400901
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore pmid23041039

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