Pittura napoletana del Seicento

Voce principale: Pittura napoletana.
Jusepe de Ribera, San Gennaro esce illeso dalla fornace (particolare, 1643-1647, cappella del Tesoro di san Gennaro, Napoli).
Bernardo Cavallino, Santa Cecilia (1645, Museum of Fine Arts, Boston)
Massimo Stanzione, Ritratto di donna napoletana in costume popolare (1635, Fine Arts Museums, San Francisco

Con la definizione pittura napoletana del Seicento, comunemente nota anche come "Seicento napoletano", si intende il periodo storico entro il quale la pittura locale raggiunse un livello qualitativo che mai aveva avuto negli anni precedenti, allorché la città assunse un'autonomia e una consapevolezza artistica tale da renderla nota su panorama europeo.[1]

In considerazione del fatto che nel corso del secolo la città è stata meta di un rilevante gruppo di artisti già famosi in ambito continentale e che la stessa ha visto la fioritura di un cospicuo numero di pittori locali che hanno determinato la nascita e l'avvicendarsi di svariate correnti pittoriche, dal caravaggismo, al classicismo, al barocco, fino alla pittura paesaggista e di battaglia, nonché alle nature morte, il periodo viene definito dalla storiografia ufficiale anche come "secolo d'oro della pittura napoletana".[1]

  1. ^ a b Spinosa 2008, pp. 17-18.

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