Planisfero tolemaico

Planisfero di Tolomeo, ricostituito dalla Geographia tolemaica (circa 150 d.C.) nel XV secolo, che mostra la "Sinae" (Cina) all'estrema destra, oltre l'isola di "Taprobane" (Sri Lanka, più grande del normale) e l'"Aurea Chersonesus" (penisola del Sud-Est asiatico).
Dettaglio dell'Est e del Sud-est asiatico nel planisfero di Tolomeo. Golfo del Gange (Golfo del Bengala) a sinistra; penisola asiatica del Sud-Est nel centro; Mar Cinese meridionale a destra, con la "Sinae" (Cina).

Il planisfero di Tolomeo è una mappa del mondo così come si presume venisse visto e rappresentato nel II secolo d. C. dalla Civiltà Occidentale. Esso venne realizzato sulla descrizione contenuta nel libro di Tolomeo, Geographia, scritto nel 150 circa d.C. Sebbene le mappe autentiche non siano mai state trovate, la Geographia contiene migliaia di riferimenti di varie parti del mondo, con in più le coordinate, le quali hanno permesso ai cartografi di ricostruire la visione del mondo di Tolomeo, quando il manoscritto venne riscoperto intorno al 1300 d.C.

Quella di Tolomeo è la più antica opera superstite che adoperi osservazioni astronomiche per determinare la latitudine e la longitudine delle località, inserendole così in un reticolato geografico, metodo che l'astronomo greco aveva ereditato dai suoi predecessori d'età ellenistica Eratostene di Cirene ed Ipparco di Nicea, le cui opere originali sono tuttavia disgraziatamente andate perdute.

Quando la Geographia fu tradotta dal greco all'Arabo nel IX secolo e in seguito in latino nell'Europa Occidentale all'inizio del XV secolo, l'idea di un sistema globale di coordinate rivoluzionò l'opinione geografica islamica medievale ed europea ponendola sopra una base scientifica e numerica.


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