Apollo Sauroktόnos, copia romana dell'originale di Prassitele (IV secolo a.C., Museo del Louvre). Il dio Apollo è stato indicato come il dio greco per eccellenza[3], questo sia per la larga diffusione del suo culto, sia per la diffusione di nomi teoforici indicanti il dio, sia per la numerosità di città coloniali a lui dedicate con il nome "Apollonia", sia per l'ideale del koûros (κόρος, "giovane"), che gli appartiene e dà il "suo carattere peculiare alla cultura greca nel suo complesso"[4].
L'ultimo popolo ad aver praticato questa religione è stato quello dei manioti il cui processo di cristianizzazione sotto l'impero bizantino iniziò nel IX secolo e si protrasse forse fino al XII secolo d. C.[9]
^Michel Foucault. Tecnologie del sé. in Un seminario con Michel Foucault - Tecnologie del sé. Torino, Boringhieri, 1992. p. 23.
^"Apollo accanto a Zeus è il dio greco più significativo. Su questo punto non vi può essere dubbio alcuno nemmeno in Omero" (Otto 2005a, p. 68). Ma anche Martin P. Nilsson (in Geschichte der Griechischen Religion I. Monaco 1967) e Walter Burkert (in Griechische Religion der archaischen und klassischen Epoche, Stoccarda, 1977; in italiano: La religione greca. Milano, Jaca Book, 2003) sostanzialmente concordano.