Resistenza tedesca

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Bandiera della Resistenza tedesca proposta da Ernst Wirmer nel 1944

Con il termine resistenza tedesca (in tedesco Widerstand ovvero Resistenza o antifaschistischer Widerstand ossia resistenza antifascista) si fa riferimento all'attività eterogenea di diversi movimenti clandestini - non coordinati fra loro - di opposizione al regime totalitario della Germania nazista. Tra il 1933 e il 1945 vi furono vari episodi di cospirazione più o meno efficace contro la dittatura di Adolf Hitler, che attraverso alcuni influenti antinazisti, riuscirono ad organizzare in diverse occasioni tentativi di assassinio dello stesso leader del Partito nazionalsocialista.

Fu fenomeno per sua stessa definizione "sotterraneo", e seppur privo di unità[1], la resistenza fu presente in Germania sotto varie forme: partiti politici e istituzioni sociali, ufficiali cospiratori nella Wehrmacht e nel governo di Hitler, reti di spionaggio (cfr. Orchestra Rossa), alcune confessioni religiose, gruppi armati e militarizzati, sebbene il ruolo più importante vada accreditato alle organizzazioni comuniste tedesche[2], in particolare il Kommunistische Partei Deutschlands.

I documenti dell'apparato repressivo nazista, in particolare quelli della Gestapo e dei diversi tribunali, forniscono un quadro dell'ampiezza della resistenza tedesca al nazismo: dal 1933 al 1939, 225.000 persone furono condannate per motivi politici a pene più o meno lunghe e 1.000.000 circa di tedeschi furono inviati per le stesse ragioni nei campi di concentramento.[3] Nel solo 1933, il giornalista Curt Bley ritiene che almeno 100.000 persone abbiano compiuto attività antinazista reale.[4] Durante il 1941, la Gestapo arrestò 11.405 oppositori di sinistra.[5] Nel periodo tra il 30 gennaio 1933 e la primavera del '36 furono assassinate 1.359 persone dagli agenti del regime nazista.[6] Negli anni 1935-1936, la Gestapo presumeva l'esistenza di 5.708 centri clandestini di diffusione di volantini e stampa antinazista.[7]

La resistenza tedesca fu inoltre responsabile di 17 attentati alla vita di Adolf Hitler, l'ultimo dei quali, il complotto del 20 luglio, causò la cattura e l'esecuzione di più di 200 oppositori (certi o solo sospettati) del regime, con la conseguente distruzione del movimento di resistenza.

  1. ^ Klemperer, pp. 4, 5.
  2. ^ (FR) Pierre Ayçobery, La société allemande sous le IIIe Reich, 1933-1945, Points, 1998.
  3. ^ Weisenborn, pp. 48-49.
  4. ^ Weisenborn, p. 52.
  5. ^ Weisenborn, p. 50.
  6. ^ Weisenborn, p. 27.
  7. ^ Weisenborn, p. 51.

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