Richard Wagner

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Richard Wagner fotografato nel 1871

Wilhelm Richard Wagner[1] (in italiano pronunciato /ˈvaɡner/[2]; in tedesco ['vɪlhɛlm 'ʀɪçaʀt 'va:gnɐ]; Lipsia, 22 maggio 1813Venezia, 13 febbraio 1883) è stato un compositore, poeta, regista teatrale, direttore d'orchestra e saggista tedesco.

Riconosciuto come uno dei più importanti musicisti di ogni epoca e, in particolare, come tra i massimi esponenti del romanticismo, Wagner è soprattutto noto per la riforma del teatro musicale. Diversamente dalla maggioranza degli altri compositori di opera lirica, Wagner, autodidatta, scrisse sempre da sé il libretto e la sceneggiatura per i suoi lavori[3].

Le composizioni di Wagner, in particolare quelle del suo ultimo periodo, sono rilevanti per la loro tessitura contrappuntistica, il ricco cromatismo, le armonie, l'orchestrazione e per l'uso della tecnica del Leitmotiv: temi musicali associati a persone, luoghi o sentimenti. Inoltre fu il principale precursore del linguaggio musicale moderno: l'esasperato cromatismo del Tristano avrà infatti un effetto fondamentale sullo sviluppo della musica classica. Egli trasformò il pensiero musicale attraverso la sua idea di Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale), sintesi delle arti poetiche, visive, musicali e drammatiche. Questo concetto trova la sua realizzazione nel Festspielhaus di Bayreuth, il teatro da lui costruito per la rappresentazione dei suoi drammi, dove tuttora si svolge il Festival di Bayreuth, dedicato completamente al compositore di Lipsia.

La sua arte rivoluzionaria, in cui sono presenti, dal punto di vista dei libretti, influenze della tradizione della mitologia norrena, germanica e dei poemi cavallereschi, nonché quelle della filosofia di Arthur Schopenhauer, e dal punto di vista musicale influssi dell'intera storia della musica classica, scatenò reazioni contrastanti nel mondo artistico e divise critici e appassionati in "wagneriani" (Richard Strauss, Anton Bruckner e Gustav Mahler) e "antiwagneriani" (tra i secondi, Brahms e Clara Schumann): fu anche per questo che il compositore conobbe il successo solo negli ultimi anni della sua vita.

Il filosofo Friedrich Nietzsche, durante il periodo di amicizia con il compositore, considerò la musica delle sue opere fino alla tetralogia L'anello del Nibelungo come la rinascita dell'arte tragica in Europa, rappresentando il massimo esempio dello spirito dionisiaco nella storia della musica stessa, ossia il suo aspetto istintuale. In seguito, dopo una rottura umana e intellettuale che proseguirà anche dopo la morte di Wagner, lo stesso Nietzsche ritrattò le proprie idee definendo, al contrario, l'opera wagneriana come espressione di una civiltà decadente. Paradossalmente le argomentazioni del filosofo, nei due periodi contrastanti, sono fra le più citate sia dagli ammiratori che dai critici del compositore tedesco.[4]

  1. ^ (EN) Roger Hollinrake, The Title-Page of Wagner's 'Mein Leben', in Music & Letters, vol. 51, n. 4, 1970, pp. 415–422. URL consultato l'11 gennaio 2024.
  2. ^ Luciano Canepari, Wagner, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  3. ^ Richard Wagner, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 7 marzo 2019.
  4. ^ Friedrich Nietzsche, La nascita della tragedia dallo spirito della musica ovvero grecità e pessimismo. Si noti che nel "tentativo di autocritica" (prefazione scritta da Nietzsche stesso in occasione della riedizione dell'opera) e nel capitolo dedicato a questo libro nell'Ecce homo, il filosofo dichiara che tali affermazioni erano dovute a una sua giovanile avventatezza. Nietzsche si allontanò molto da Wagner negli anni della maturità, come si può leggere in Nietzsche contra Wagner e Il caso Wagner.

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