Seti I

Seti I
Seti I al cospetto del dio Osiride sul frammento di un pilastro dalla tomba KV17 del faraone. Neues Museum, Berlino
Signore dell'Alto e del Basso Egitto
In caricagiugno 1290/1289 a.C. –
1279 a.C.
PredecessoreRamses I
SuccessoreRamses II
Nome completoMenmaatra Seti-Merenptah
Nascitaca. 1324 a.C.
Morte30 maggio 1279 a.C.[1][2]
Luogo di sepolturaTomba KV17 nella Valle dei Re
DinastiaXIX dinastia
PadreRamses I
MadreSitra
ConsorteTuia
FigliTia, Ramses II, Henutmira?
ReligioneReligione egizia

Seti I (anche Menmaatra; in greco antico: Σεθῶν?, Sethôn) (1324 a.C. circa – 30 maggio 1279 a.C.[1][2]) è stato un faraone della XIX dinastia egizia.

Come tutte le date dell'antico Egitto, così anche quelle che concernono Seti I non godono di un'interpretazione univoca. Vari egittologi hanno proposto datazioni differenti per la sua vita e il suo regno; le cronologie più comunemente seguite dagli studiosi lo vedono regnare dal 1294 a.C. al 1279 a.C.[3] oppure dal 1290 a.C. al 1279 a.C.[4]

Il nome Seti è traducibile come Uomo di Seth, stando a indicare che Seti I si poneva sotto la protezione di tale dio. Come ogni faraone, Seti aveva numerosi nomi. Al momento della ascesa al trono assunse il nome regale Menmaatra (mn-m3‘t-r‘), che significa Stabile è la Giustizia di Ra[5]. È comunemente noto con il suo nome di nascita, Seti, che per esteso era Seti-Merenptah (sty mry-n-ptḥ), traducibile come Uomo di Seth-amato da Ptah[6]. Manetone, nei suoi Aegyptiaca, lo considerò, a torto, il fondatore della XIX dinastia e gli attribuì un regno della non credibile durata di 55 anni.

  1. ^ a b Ossia il "3° mese di Shemu, giorno 26". cfr. Jürgen von Beckerath, Chronologie des Pharaonischen Ägypten, Magonza, Philipp von Zabern, 1997, ISBN 3-8053-2310-7. pp. 108, 190.
  2. ^ a b Brand, Peter J. (2000). The Monuments of Seti I: Epigraphic, Historical and Art Historical Analysis. NV Leiden: Brill. ISBN 90-04-11770-9. pp. 302-5.
  3. ^ Michael Rice (1999). Who's Who in Ancient Egypt. Routledge.
  4. ^ von Beckerath (1997), p. 190.
  5. ^ Peter Clayton, Chronicle of the Pharaohs, Thames and Hudson Ltd, 1994. p.140.
  6. ^ William Christopher Hayes, The Scepter of Egypt: A Background for the Study of the Egyptian Antiquities, Vol. 2, Metropolitan Museum of Art, 1953. p.332.

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