Storia d'Italia

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Storia d'Italia

Civiltà romana
Regno (753 a.C.–509 a.C.)
Repubblica (509 a.C.–27 a.C.)
Impero (27 a.C.–286 d.C.)
Italia romana
Impero d'Occidente (286–476)
Prefettura d'Italia
Regni barbarici
Odoacre (476–493)
Ostrogoto (493–553)
Vandalo (435–554)
Longobardo (568–774)
Franco (885–961)
Germanico (961–1801)
Contemporanea
Regno d'Italia (1861–1946)
Colonialismo italiano (1882–1947)
Italia nella I guerra mondiale (1915–1918)
Fascismo italiano (1922–1943)
Italia nella II guerra mondiale (1940–1945)
RSI, partigiani e guerra civile (1943–1945)
Repubblica (1946–oggi)

Portale Italia
Cartina storica dell'Italia (inchiostro e colore su pergamena di Nicolaus Germanus, da un'edizione del 1467 della Cosmographia Claudii Ptolomaei)

La storia d'Italia è l'insieme di numerosi eventi susseguitisi nel corso del tempo nell'area geografica italiana; la presenza in Italia di Roma, capitale del paese e già centro della civiltà romana e della Chiesa cattolica, ha reso la storia italiana pilastro fondante della cultura occidentale, latina, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese.

Luogo di incontro di culture arcaiche come quelle etrusca, latina e sabina, nonché di insediamenti celti, colonie greche e puniche, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica romana e divenne il centro dell'Impero romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'editto di Milano (313), che garantiva la libertà di culto, e quella dell'editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma.

Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). A ciò si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Saraceni, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlo Magno nel Sacro Romano Impero con l'incoronazione di quest'ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il Mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo la morte.

Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento, in cui furono particolarmente attivi artisti, scienziati, ed esploratori italiani. Successivamente, l'Italia fu il centro della controriforma, del barocco e del neoclassicismo. Durate tutta l'età moderna l'Italia rimase divisa in numerosi stati e fu teatro di numerosi conflitti tra cui le guerre d'Italia del XVI secolo e le guerre di successione del XVIII secolo. Dopo la parentesi napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento.

L'Italia unita divenne uno Stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera entrò nella Triplice alleanza e creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. La volontà di riscattare le terre irredente portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale passando al fianco della Triplice intesa e contribuendo alla vittoria sugli imperi centrali. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nel 1940 nella seconda guerra mondiale contro gli Alleati. A seguito dell'armistizio diramato l'8 settembre 1943 e dell'occupazione tedesca di gran parte della penisola, il Regno d'Italia e la resistenza italiana combatteranno a fianco degli Alleati nella guerra di liberazione italiana dal nazifascismo. Nel giugno del 1946 ebbe termine la forma di Stato monarchica con l'istituzione dell'attuale repubblica a seguito di un referendum. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro, cui l'Italia ha aderito nel 2001).


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