Tanit

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Simbolo di Tanit.

Tanit o Tinnit[nota 1][1] (in lingua fenicia 𐤕𐤍𐤕, tnt) era una divinità fenicia e cartaginese che deteneva uno dei posti più importanti a Cartagine e a Sarepta[2] e significativamente, per una città prettamente commerciale, la sua effigie compariva nella maggior parte delle monete della città punica.[1]

Il nome sarebbe legato al significato di "Dea Madre" e di origine libica,[3] sebbene sia stata collegata ad Astarte e la si ritiene di origine fenicia.[2]

Tanit era una delle consorti di Baal Hammon ed era venerata come dea protettrice della città e dea della fertilità e godeva di speciali favori e venerazione da parte dei cittadini di Cartagine e del suo impero e dagli indigeni libici;[4] aveva tra i simboli il melograno, la colomba e la palma.[4]

Corrispondeva alla greca Hera e alla latina Diana o Venere.[4]


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  1. ^ a b Sergio Ribichini, Le credenze e la vita religiosa, in Sabatino Moscati (a cura di), i Fenici, Milano, Bompiani, 1997, p. 132.
  2. ^ a b Michel Gras, Pierre Rouillard e Javier Teixidor, L'universo fenicio, Einaudi, 1989, p. 42.
  3. ^ Michel Gras, Pierre Rouillard e Javier Teixidor, L'universo fenicio, Einaudi, 1989, p. 42.
  4. ^ a b c Brian H. Warmington, Storia di Cartagine, a cura di Il Giornale, Giulio Einaudi Editore, 1968, p. 182.

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