Seconda città della regione per popolazione e terza città più grande del sud Italia peninsulare, con l'intera area urbanizzata di circa 318 000 abitanti, situata nel Mare Ionio[6] sull'omonimo golfo, è soprannominata la Città dei due mari[7][8], per la sua peculiare posizione a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo. La città è fisicamente divisa in tre parti: il borgo antico o città vecchia[9] è situato su un'isola, collegata da un'estremità attraverso il ponte di pietra che dà al quartiere industriale e dall'altro estremo dell'isola attraverso il ponte girevole porta al Borgo Umbertino. Nella rada del mar Grande, nei pressi delle Isole Cheradi, antistanti la città, vive e prospera una storica popolazione di delfini e altri cetacei; nel mar Piccolo è praticata da secoli e in larga scala la mitilicoltura, i cui prodotti sono noti a livello mondiale per la loro unicità[10].
Fondata dagli Spartani nell'VIII secolo a.C. col nome di Taras,[11] grazie alla sua posizione strategica al centro dell'omonimo golfo, alla fertilità del suo territorio e al commercio, la città divenne una delle più importanti póleis della Magna Grecia. Diede i natali agli intellettuali Archita, Aristosseno, Livio Andronico, Leonida ed Eraclide di Taranto nonché ad atleti le cui gesta divennero famose in tutto il mondo greco, come Icco e il cosiddetto Atleta di Taranto. Fu l'ultima città magnogreca a cadere in seguito all'espansione romana, non prima di aver ingaggiato con essa un conflitto durato 5 anni, passato alla storia col nome di Guerre Pirriche[12]. Pur sconfitta[13], continuò a esercitare una importante influenza culturale sul resto dell'Italia meridionale e sulla stessa Roma, entrando a far parte dell'immaginario collettivo del tempo come luogo contraddistinto da opulenza e da grandi bellezze naturali, celebrate da Orazio[14], da Virgilio[15] e numerosi altri autori. Nel periodo normanno, divenne capitale del Principato di Taranto[16], che durante i suoi 377 anni di storia arrivò a comprendere parte della Terra di Bari e la quasi totalità del Salento[17]. L’influenza della città nel basso medioevo fu notevole nel campo musicale e marinaresco, in tutto il Regno di Spagna: si riflette nel Flamenco Taranto, danza tipica di Siviglia, o nel “tarantello” di tonno, taglio pregiato e diffuso in tutto il mediterraneo e soprattutto in Andalusia, originario di Taranto.
Inoltre, Taranto ospita uno tra i più importanti musei archeologici d'Italia; il Museo archeologico nazionale MArTA[25], notevole centro museale, dove è esposta una delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia[26]. Centro industriale di rilevanza nazionale assieme al suo porto, dagli anni '60 sede dell'acciaieria di Taranto (ex Ilva), uno tra i maggiori complessi industriali d'Europa per la produzione dell'acciaio, e della Raffineria ENI[27], è però in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2012 come "area di crisi industriale complessa"[28].