Thomas Woodrow Wilson

Thomas Woodrow Wilson
Il presidente Wilson nel 1919

28º Presidente degli Stati Uniti d'America
Durata mandato4 marzo 1913 –
4 marzo 1921
Vice presidenteThomas Riley Marshall
PredecessoreWilliam Howard Taft
SuccessoreWarren Gamaliel Harding

34º Governatore del New Jersey
Durata mandato17 gennaio 1911 –
1º marzo 1913
PredecessoreJohn Franklin Fort
SuccessoreJames Fairman Fielder

Dati generali
Partito politicoDemocratico
Titolo di studiodottorato di ricerca
UniversitàUniversità di Princeton
Università Johns Hopkins
FirmaFirma di Thomas Woodrow Wilson
(EN)

«God gave him a great vision. / The devil gave him an imperious heart. / The proud heart is still. / The vision lives.[1]»

(IT)

«Dio gli diede una grande visione. / Il diavolo un cuore imperioso. / L'orgoglioso cuore si è fermato. / La visione gli sopravvive.»

Thomas Woodrow Wilson (Staunton, 28 dicembre 1856Washington, 3 febbraio 1924) è stato un politico statunitense, 28º presidente degli Stati Uniti dal 1913 al 1921.

In precedenza fu governatore dello Stato del New Jersey e rettore dell'Università di Princeton. Divenne il terzo presidente degli Stati Uniti del Partito Democratico, dopo Andrew Jackson e Grover Cleveland, a essere rieletto per un secondo mandato. Nel 1919 gli venne assegnato il premio Nobel per la pace.

Wilson è ricordato per essere stato il presidente degli Stati Uniti in un momento storico così turbolento e cruciale come la prima guerra mondiale e l'immediato dopoguerra e avervi giocato un ruolo importante soprattutto alla conferenza di pace di Parigi, in cui impose gli Stati Uniti, per tanto tempo potenza economica e militare di secondo piano, in un ruolo dominante sullo scacchiere internazionale. Grazie a questa nuova linea della politica estera statunitense, Wilson è stato il primo presidente degli Stati Uniti ad avere avuto un peso importantissimo tra i grandi leader mondiali del momento.

Tuttavia, la storiografia pone Wilson come una figura ambigua, in quanto, se da una parte fu considerato il principale promotore di una nuova pace e stabilità europea, cosa che gli valse il Nobel, ma che in realtà non si realizzò mai compiutamente (e questo sarà uno dei tanti motivi che nel loro insieme contribuiranno allo scoppio della seconda guerra mondiale), dall'altra viene ricordato per il suo deciso incitamento alla segregazione razziale e al suprematismo bianco e per la sua politica favorevole all'imperialismo nei confronti delle nazioni deboli e arretrate dell'America, come Messico, Nicaragua, Haiti, Panama, Cuba e Repubblica Dominicana, dove l'esercito degli Stati Uniti si rese complice di numerosi massacri.

  1. ^ Citato in: "Giuseppe Mammarella", Destini incrociati, Europa e Stati Uniti 1900-2003, Bari, Editori Laterza, 2005, p. 44.

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