Trattato di mutua assistenza sovietico-lituano

Il trattato di mutua assistenza sovietico-lituano (in russo Пакт о взаимопомощи между СССР и литовский Республикой?, Pakt o vzaimopomoshchi mezhdu SSSR i Litovskim Respublikoy; in lituano Lietuvos-Sovietų Sąjungos savitarpio pagalbos sutartis) fu un accordo bilaterale siglato a il 10 ottobre 1939. Secondo le disposizioni delineate nel trattato, la Lituania avrebbe acquisito circa 1/5 della regione di Vilnius, compresa la capitale storica della Lituania, Vilnius, consentendo in cambio di stabilire cinque basi militari sovietiche occupate da 20.000 truppe in tutta la Lituania.[1]

Nella sostanza, il trattato con la Lituania era molto simile ai trattati che l'Unione Sovietica firmò con l'Estonia il 28 settembre e con la Lettonia il 5 ottobre. Secondo fonti ufficiali sovietiche, l'Armata Rossa stava rafforzando le deboli difese della nazione contro possibili attacchi della Germania nazista.[2] Il trattato asseriva che la sovranità della Lituania non sarebbe stata intaccata.[3] Ciononostante, il trattato aprì le porte alla prima occupazione sovietica della Lituania ed è stato descritto dal The New York Times come un «sacrificio per preservare un'indipendenza virtuale».[4]

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore bell381
  2. ^ (EN) Soviet Acclaimed Baltic's Protector, su New York Times, 12 ottobre 1939. URL consultato l'11 settembre 2021.
  3. ^ (EN) Thomas Lane, Lithuania: Stepping Westward, Routledge, 2001, pp. 37-38, ISBN 0-415-26731-5.
  4. ^ (EN) George Eric Rowe Gedye, Latvia Gets Delay on Moscow Terms; Lithuania Summoned as Finland Awaits Call to Round Out Baltic 'Peace Bloc', su New York Times, 10 marzo 1939, pp. 1, 6.

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