Trichosurus vulpecula

Tricosuro volpino
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineDiprotodontia
SottordinePhalangeriformes
SuperfamigliaPhalangeroidea
FamigliaPhalangeridae
SottofamigliaPhalangerinae
TribùTrichosurini
GenereTrichosurus
SpecieT. vulpecula
Nomenclatura binomiale
Trichosurus vulpecula
(Kerr, 1792)
Areale

Il tricosuro volpino (Trichosurus vulpecula Kerr, 1792, dal greco «coda pelosa» e dal latino «piccola volpe»; classificato in passato nel genere Phalangista[2]) è un marsupiale notturno e semi-arboricolo della famiglia dei Falangeridi originario dell'Australia[3]. È il possum australiano di maggiori dimensioni.

Come la maggior parte dei Falangeridi, il tricosuro volpino è un animale notturno. È prevalentemente folivoro, ma si nutre anche di piccoli mammiferi, come i ratti. In gran parte dell'Australia le foglie di eucalipto costituiscono una parte significativa della sua dieta, ma si nutre solo di queste raramente. Ha una coda prensile e priva di pelo nella sua parte inferiore terminale. Presenta quattro variazioni cromatiche: grigio-argenteo, marrone, nero e color oro[4].

È il marsupiale australiano che viene avvistato più di frequente dagli abitanti delle città, dal momento che è uno dei pochi ad essersi stabiliti anche in aree urbane, oltre che in una vasta gamma di ambienti naturali e antropizzati. Nei pressi delle abitazioni umane i tricosuri divengono più opportunisti e intraprendenti: spogliano gli alberi da frutto e gli orti e, talvolta, compiono anche irruzioni nelle cucine.

In Nuova Zelanda, dove è stato introdotto nel XIX secolo, è divenuto una vera e propria calamità per i raccolti e le specie vegetali endemiche.

Esperti dello IUCN hanno inserito la specie nell'elenco delle 100 tra le specie esotiche invasive più dannose al mondo.

  1. ^ (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Trichosurus vulpecula, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Define Phalangista vulpina - Source: '*', su hydroponicsearch.com, www.hydroponicsearch.com. URL consultato il 10 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2011).
  3. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Trichosurus vulpecula, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  4. ^ Brushtail Possum, su dpiw.tas.gov.au, Department of Primary Industries, Parks, Water and Environment. URL consultato il 19 luglio 2010.

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