Trizio

Trizio
Generalità
Simbolo3H o T
Protoni1
Neutroni2
Peso atomico3,01605
Abbondanza isotopicatracce
Proprietà fisiche
Spin
Emivita12,32 anni
Decadimentoβ
Prodotto di decadimento3He
Energia di legame8,481821 MeV
Energia in eccesso14,949794 MeV

Il trizio, o tritio[1] o idrogeno-3 (dal latino scientifico tritium,[2] derivato a sua volta dal greco τρίτον, tríton, il terzo[3]) è il terzo isotopo dell'elemento idrogeno, dopo il prozio e il deuterio, avente simbolo 3H[4] (o anche T, spesso usato in chimica[5]).[6] Questo isotopo ha il nucleo formato da un protone e due neutroni,[7] che non è stabile, essendo soggetto al decadimento beta. In quanto tale, costituisce il primo isotopo radioattivo di un elemento chimico, oltre che il primo dell'idrogeno stesso.

Sulla Terra il trizio è estremamente raro, 1 atomo ogni 1018 atomi di idrogeno.[8] Tuttavia, nell'atmosfera è presente in tracce in quanto si forma continuamente, perlopiù per interazione dei i raggi cosmici con i gas presenti in alta atmosfera, principalmente azoto,[9] ma è anche prodotto da molteplici processi che coinvolgono l'energia nucleare, sia civili che militari.[10][11]

In condizioni standard di pressione e temperatura il trizio si presenta come un gas formato da molecole biatomiche (T2), il ditrizio, con proprietà fisiche molto poco differenti da quelle del diidrogeno.[12]

  1. ^ DIZIONARIO ITALIANO OLIVETTI, su www.dizionario-italiano.it. URL consultato il 1º maggio 2024.
  2. ^ trizio, su Il nuovo De Mauro - dizionario internazionale.
  3. ^ trito- - Treccani, su Treccani. URL consultato il 1º maggio 2024.
  4. ^ (EN) IUPAC Gold Book, "tritium", su goldbook.iupac.org.
  5. ^ Se in una formula chimica compare T, allora gli H presenti non rappresentano più tutti gli isotopi dell'idrogeno, ma solo 1H, cioè il prozio.
  6. ^ Pierre Marmier e Eric Sheldon, Physics of Nuclei and Particles: Volume II, Volume 2, Academic Press, ISBN 9781483262802.
  7. ^ In quanto ione positivo, T+ è chiamato "tritone", in analogia a protone e deuterone.
  8. ^ N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth - Heinemann, 1997, p. 41, ISBN 0-7506-3365-4.
  9. ^ Noriyuki Momoshima, TRITIUM IN THE ENVIRONMENT, in Radiation Protection Dosimetry, vol. 198, n. 13-15, 2022-09, pp. 896–903, DOI:10.1093/rpd/ncac002. URL consultato il 18 febbraio 2024.
  10. ^ Maria Florencia Ferreira, Andrew Turner e Emily L. Vernon, Tritium: Its relevance, sources and impacts on non-human biota, in Science of The Total Environment, vol. 876, 10 giugno 2023, pp. 162816, DOI:10.1016/j.scitotenv.2023.162816. URL consultato il 18 febbraio 2024.
  11. ^ Tritium in the Atmospheric Environment (PDF), su radiochem.org.
  12. ^ N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth - Heinemann, 1997, pp. 34-36, ISBN 0-7506-3365-4.

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