Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Tumore della tiroide
Nodulo tiroideo sede di cancro. La ghiandola, dopo essere stata asportata in toto, è stata sezionata in coincidenza del nodulo maligno per dimostrare la struttura macroscopica interna del tumore
I tumori della tiroide possono essere benigni e maligni. Il tumore della tiroide[1] è una patologia relativamente rara (1-2% delle neoplasie), ma in grande crescita negli ultimi anni: nel periodo 1973-2002 l'incidenza è aumentata del 48% negli uomini e del 67% nelle donne.[2]
Il trattamento più efficace per i tumori tiroidei aggressivi è la rimozione chirurgica della ghiandola tiroidea (tiroidectomia), seguita dalla ablazione con iodio-131 radioattivo e dalla terapia di soppressione del TSH.[3][4] Oggigiorno, nei casi di malattia avanzata, metastatica, in progressione e non operabile si ricorre alle target therapies con gli inibitori kinasici (TKIs), prevalentemente Lenvatinib, Cabozantinib o Sorafenib[5], tali trattamenti sono peraltro gravati da vari effetti collaterali, quali ipertensione arteriosa, disturbi gastrointestinali, tossicità cutanea, biliare (colelitiasi, colecistiti) e renale (presenza di proteine[6], di solito albumina, nelle urine)[7][8]. Resta valido il ruolo della radioterapia, specie su alcune metastasi, quali ossa o encefalo. Negli Stati Uniti, i tassi di sopravvivenza a cinque anni sono del 97,8%[9], recenti studi dimostrano però che nonostante la buona sopravvivenza, chi ha avuto esperienza di cancro alla tiroide vede una diminuzione della qualità della vita e manifesta sintomi di disagio psicologico, quali ansia o depressione[10].
^ Debbie W. Chen, Brian H. H. Lang e Donald S. A. McLeod, Thyroid cancer, in Lancet (London, England), vol. 401, n. 10387, 6 maggio 2023, pp. 1531–1544, DOI:10.1016/S0140-6736(23)00020-X. URL consultato il 4 agosto 2023.