Bleeding Kansas

Bleeding Kansas
parte della Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana
Mappa politica degli Stati Uniti d'America nel 1856 con gli Stati schiavisti in grigio, quelli liberi in rosa e i territori in verde; col territorio del Kansas in bianco al centro.
Data1854 - 1861
LuogoKansas e Missouri
Causaespansione della schiavitù negli Stati Uniti d'America
EsitoVittoria dell'abolizionismo negli Stati Uniti d'America
Schieramenti
Coloni anti-schiavisti
(Free Staters)
Coloni filo-schiavisti (Border ruffians)
Comandanti
John BrownWilson Shannon
Effettivi
SconosciutiSconosciuti
Perdite
Da 30 a 40 ufficiali (stimati più di un centinaio)Da 20 a 30 ufficiali (stimati più di 80)
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Con i termini Bleeding Kansas, Bloody Kansas (in italiano: Kansas insanguinato) o Border War (Guerra di Confine) s'intendono una serie di scontri violenti avvenuti principalmente nel Territorio del Kansas ma anche nella zona occidentale del Missouri tra il 1854 ed il 1861, dovuti all'acceso dibattito politico inerente alla schiavitù negli Stati Uniti, che i Sudisti intendevano rendere legale anche nel Kansas, in procinto di diventare uno Stato federato.

Il conflitto fu caratterizzato da anni di azioni terroristiche, brogli elettorali, spedizioni punitive e omicidi, tra le fazioni rivali dei Free Staters, fautori dell'abolizionismo e dai cosiddetti "ruffiani di confine" schiavisti, sia del Kansas che del vicino Missouri. Al centro della lotta vi era la questione se la Costituzione del nuovo Stato del Kansas avrebbe dovuto permettere o al contrario porre fuori legge la pratica dello schiavismo, quindi se entrare nell'Unione in qualità di Stato libero oppure schiavista.

La legge conosciuta come Kansas-Nebraska Act del 1854, voluta dal senatore del Partito Democratico Stephen A. Douglas, avversario politico di Abraham Lincoln, sosteneva il "principio di sovranità popolare": la decisione sulla legalità o meno della schiavitù nel territorio avrebbe cioè dovuto essere presa autonomamente dai cittadini dello Stato stesso tramite un referendum. La legge prevedeva la creazione dei due nuovi Stati del Kansas e del Nebraska, divisi dal 40º parallelo Nord, e rinviava al voto popolare la decisione in merito al consentire o meno la schiavitù nei due territori, di fatto abrogando la legge che recepiva il compromesso del Missouri del 1820, stipulato durante la presidenza di James Monroe, che stabiliva che a nord del parallelo 36°30' la schiavitù doveva essere proibita in tutti i nuovi Stati.

Gli schiavisti sostenevano che ogni colono proveniente da uno Stato del Sud del paese doveva avere il diritto di condurre con sé tutte le sue proprietà, compresi gli schiavi; alcuni dei contrari alla schiavitù sostenevano la loro posizione con riferimenti alla morale e alla religione, ma l'argomento più efficace era economico, perché consentire la schiavitù nel Kansas avrebbe permesso l'instaurazione di grandi proprietà terriere coltivate dagli schiavi, mettendo in difficoltà i piccoli agricoltori e i braccianti.

Il Missouri, Stato che praticava la schiavitù fin dal 1821 a seguito del "compromesso del Missouri", era popolato da un numero sempre maggiore di meridionali favorevoli alla schiavitù; molti di questi cercarono d'influenzare la decisione finale dei coloni del Kansas infiltrandosi nel territorio.

Lo scontro fu combattuto sia politicamente sia tra civili sul campo, portando a una situazione di guerriglia tra bande paramilitari. Il termine Bleeding Kansas fu coniato dal redattore del New York Tribune Horace Greeley, un simpatizzante del neonato Partito Repubblicano (anche se molto tempo dopo sarebbe stato candidato alle elezioni presidenziali del 1872 contro il presidente in carica Ulysses S. Grant, repubblicano, avendo anche l'appoggio del Partito Democratico).

La guerriglia del Bleeding Kansas dimostrò la gravità a cui erano giunte le più pressanti questioni sociali dell'epoca, dalla problematica della schiavitù alla lotta di classe, le quali stavano emergendo con forza alla frontiera americana del West. La durezza dimostrata fu trattata dalla stampa nazionale con grandi titoli che suggerivano alla popolazione che un ennesimo compromesso sarebbe stato improbabile e implicitamente si paventava un'assai prossima guerra civile.

A un certo punto della disputa, il Kansas si trovò ad avere due capitali, Lecompton e Lawrence/Topeka, due diverse Costituzioni (quella abolizionista di Topeka e quella schiavista di Lecompton), e due diversi parlamenti, quello di Lecompton uscito da elezioni viziate da brogli, e l'abolizionista di Lawrence. Le due contrapposte strutture governative territoriali aumentarono entrambe di peso fino a simboleggiare il conflitto che stava per esplodere: il Kansas insanguinato[1]. Entrambe le fazioni cercarono e ottennero aiuti esterni, gli schiavisti anche dal governo federale. Entrambe sostenevano di rappresentare la volontà del popolo del Kansas. I fautori della schiavitù facevano uso della violenza e di minacce, e gli abolizionisti, guidati da John Brown, pensavano che dovevano rispondere con la violenza. Dopo un periodo molto agitato, apparve chiaro che la maggioranza degli abitanti del Kansas voleva che il proprio Stato fosse uno "Stato libero".

Il Kansas fu ammesso nell'Unione in qualità di Stato libero nel gennaio del 1861, anche se improvvisi scoppi di violenza partigiana lungo il confine con il Missouri proseguirono per gran parte della guerra di secessione americana. Questo sanguinoso episodio della storia degli Stati Uniti d'America viene commemorato con numerosi monumenti alla memoria e designato da siti d'interesse storico-memorialistico.

La situazione tra Stati liberi (in blu) e schiavisti (in rosso) nel 1821.
  1. ^ Elizabeth R. Varon, Disunion! The Coming of the American Civil War, 1789–1859 (2007) ch 8

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