Breda Ba.88 "Lince" | |
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Un Ba.88 in livrea prebellica a terra; si notino le cappottature con le caratteristiche bugne delle teste del motore Piaggio P.XI | |
Descrizione | |
Tipo | caccia pesante aereo da attacco al suolo |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Giuseppe Panzeri Antonio Parano |
Costruttore | Breda IMAM |
Data primo volo | ottobre 1936 |
Data entrata in servizio | 1938 |
Utilizzatore principale | Regia Aeronautica |
Esemplari | 149 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 10,79 m |
Apertura alare | 15,60 m |
Altezza | 3,00 m |
Superficie alare | 33,34 m² |
Peso a vuoto | 4 650 kg |
Peso carico | 6 750 kg |
Peso max al decollo | problematico, mai definito |
Propulsione | |
Motore | 2 Piaggio P.XI RC.40 |
Potenza | 1 000 CV (735 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 490 km/h |
Autonomia | 1 640 km |
Tangenza | 8 000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 3 Breda-SAFAT da 12,7 mm 1 Breda-SAFAT da 7,7 mm dorsale |
Bombe | fino a 1 000 kg all'interno della fusoliera |
Note | Nel 1942 venne allestita la versione modificata Ba.88M |
i dati sono estratti da Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi[1] | |
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Il Breda Ba.88 "Lince" era un assaltatore bimotore prodotto dall'azienda italiana Società Italiana Ernesto Breda ed impiegato durante la seconda guerra mondiale dalla Regia Aeronautica. Dopo il suo esordio nel 1937, questo aereo stabilì diversi primati mondiali di velocità[2], mentre la sua linea estremamente aerodinamica e il carrello retrattile lo facevano apparire molto avanzato per i suoi tempi. Ma quando venne installato l'armamento, l'aumento di peso provocò gravi problemi di stabilità. Le prestazioni scadettero a tal punto che il "Lince" ben presto non poté essere più utilizzato in combattimento. Il Breda fu quindi impiegato come “aereo civetta” ai lati degli aeroporti, per ingannare i ricognitori nemici.[2] Il Ba.88 ha rappresentato, forse, il più vistoso fallimento tra tutti gli aerei italiani della seconda guerra mondiale.[3]