Bubalus arnee

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Bufalo d'acqua selvatico
Bufalo selvatico nel parco nazionale di Kaziranga
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineArtiodactyla
FamigliaBovidae
SottofamigliaBovinae
GenereBubalus
SpecieB. arnee
Nomenclatura binomiale
Bubalus arnee
(Kerr, 1792)
Sottospecie
  • B. a. arnee
  • B. a. fulvus
  • B. a. septentrionalis
  • B. a. migona

Areale del bufalo d'acqua selvatico nel 2016 secondo i dati dell'IUCN.

Il bufalo d'acqua selvatico (Bubalus arnee), anche noto come bufalo asiatico o bufalo asiatico selvatico, è una specie di bovino di grandi dimensioni originario del subcontinente indiano e del Sud-est asiatico.

La specie è elencata come in pericolo d'estinzione nella Lista Rossa IUCN, dal 1986, poiché la popolazione rimanente ammonta a meno di 4.000 esemplari. Purtroppo, si prevede un calo della popolazione di almeno il 50% nelle ultime tre generazioni (24-30 anni).[1] La popolazione mondiale è stimata a 3.400 individui, di cui 3.100 (91%) vivono in India, per lo più nell'Assam.[2] Il bufalo d'acqua selvatico è il possibile antenato del bufalo d'acqua domestico (Bubalus bubalis).[3][4]

  1. ^ a b (EN) Kaul, R., Bubalus arnee, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Choudhury, A. (2010). The vanishing herds: the wild water buffalo. Gibbon Books, Rhino Foundation, CEPF & COA, Taiwan, Guwahati, India.
  3. ^ Lau, C. H., Drinkwater, R. D., Yusoff, K., Tan, S. G., Hetzel, D. J. S. e Barker, J. S. F., Genetic diversity of Asian water buffalo (Bubalus bubalis): mitochondrial DNA D-loop and cytochrome b sequence variation (PDF), in Animal Genetics, vol. 29, n. 4, 1998, pp. 253–264, DOI:10.1046/j.1365-2052.1998.00309.x, PMID 9745663.
  4. ^ Groves, C. P., Domesticated and Commensal Mammals of Austronesia and Their Histories, in Bellwood, P., Fox, J. J. e Tryon, D. (a cura di), The Austranesians, Canberra, Research School of Pacific Studies, The Australian National University, 2006, pp. 161–176.

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