Il calibro (dal Latino (ali)qua libra = di un certo peso/misura) è uno strumento di misura della lunghezza, adatto a misurare la larghezza e lunghezza di un oggetto, la distanza tra due facce piane o la profondità di un foro. Gli strumenti in commercio hanno tipicamente una risoluzione pari a un decimo, un ventesimo, un cinquantesimo o un centesimo di millimetro.
La sua invenzione risale al 1632 ed è attribuita al francese Pierre Vernier, che progettò la forma attuale del calibro perfezionando l'invenzione del nonio da parte di Pedro Nunes (1542). Particolari tipi di calibro a compasso compaiono nella seconda metà del '500 come il calibro per proiettili realizzato da Lorenzo Batecin.[1]
È utilizzato principalmente nell'ingegneria meccanica e nelle costruzioni, per misurare la distanza tra due pareti simmetricamente opposte. Ci sono diversi tipi di calibro tra cui il calibro a cavaliere, il calibro a compasso, il calibro a corsoio. Nella metrologia internazionale, espressa in lingua inglese, il termine gauge sta genericamente per calibro[2].
Un calibro può consistere in un semplice compasso o essere dotato di scala di lettura, come nel caso del calibro a corsoio a nonio (noto anche come calibro Vernier).
Col nome di calibro Palmer si indica uno strumento più preciso, detto anche micrometro.