Collisione aerea di Ramstein | |
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Tipo di evento | Incidente |
Data | 28 agosto 1988 |
Tipo | Collisione in volo |
Luogo | Ramstein |
Stato | ![]() |
Coordinate | 49°26′18″N 7°36′13″E |
Operatore | Frecce Tricolori |
Partenza | Ramstein Air Base |
Destinazione | Ramstein Air Base |
Vittime | 70 |
Feriti | 450 |
Sopravvissuti | 0 |
Primo aeromobile | |
Tipo di aeromobile | Aermacchi MB-339 |
Nome dell'aeromobile | Pony 10 |
Operatore | Frecce Tricolori |
Equipaggio | 1 (Ten. Col. Ivo Nutarelli) |
Vittime | 1 |
Secondo aeromobile | |
Tipo di aeromobile | Aermacchi MB-339 |
Nome dell'aeromobile | Pony 1 |
Operatore | Frecce Tricolori |
Equipaggio | 1 (Ten. Col. Mario Naldini) |
Vittime | 1 |
Terzo aeromobile | |
Tipo di aeromobile | Aermacchi MB-339 |
Nome dell'aeromobile | Pony 2 |
Operatore | Frecce Tricolori |
Equipaggio | 1 (Cap. Giorgio Alessio) |
Vittime | 1 |
Altri coinvolti | |
Feriti | 346 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1][2][3] | |
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La collisione aerea di Ramstein è un incidente aereo verificatosi nel corso di un'esibizione acrobatica il 28 agosto 1988 durante l'Airshow Flugtag '88 nella base NATO di Ramstein, in Germania Ovest.
L'incidente avvenne durante l'esibizione delle Frecce Tricolori, quando la pattuglia acrobatica italiana si apprestava a completare la figura del cardioide ("a forma di cuore"). A provocare la sciagura fu la collisione in volo fra i tre Aermacchi MB-339PAN pilotati dal tenente colonnello Ivo Nutarelli (PONY 10, Solista), dal tenente colonnello Mario Naldini (PONY 1, Capo Formazione) e dal capitano Giorgio Alessio (PONY 2, 1° Gregario Sinistro). Mentre gli aerei PONY 1 e 2 precipitarono in fiamme sulla pista, l'aereo PONY 10 si abbatté sulla folla, causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori.[1][2][3]
I resti dei tre velivoli delle Frecce Tricolori coinvolte nell'incidente furono acquistati dal Museo dell'Aviazione di Rimini nel 1989 e lì sono rimasti esposti per diversi anni. Poi, su richiesta dello Stato maggiore dell'Aeronautica militare italiana, il museo li donò alla stessa ricevendo in cambio un monumento commemorativo in memoria dei morti di questo tragico incidente ed un velivolo F-104 ASA.[4] In seguito alla tragedia di Ramstein, furono per tre anni vietate le esibizioni aeree sul territorio tedesco, ed in seguito riviste le misure di sicurezza allontanando il pubblico dall'area delle evoluzioni acrobatiche.