Impero romano Βασιλεία Ῥωμαίων Imperium Romanum | |
---|---|
(dettagli)
| |
![]() Βασιλεία Ῥωμαίων Imperium Romanum - Localizzazione | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Imperium Romanum pars Orientis |
Lingue ufficiali | Greco e latino (solo cerimoniale) |
Capitale | Costantinopoli |
Altre capitali | Siracusa (663-669) |
Politica | |
Nascita | Deposizione di Foca da parte di Eraclio I |
Fine | Deposizione di Giustiniano II |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Mediterraneo orientale, Balcani, Anatolia, Nordafrica, Italia, Spagna |
Religione e società | |
Religione di Stato | Cristianesimo calcedoniano |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero bizantino durante la dinastia giustinianea |
Succeduto da | Anarchia dei vent'anni |
L'Impero romano d'Oriente fu governato dagli imperatori della dinastia eracliana tra il 610 e il 711. La dinastia guidò l'impero attraverso un periodo di eventi catastrofici che risultarono in uno spartiacque nella storia imperiale e del mondo in generale.
All'inizio della dinastia, la cultura dell'Impero era ancora essenzialmente romana, dominando il Mar Mediterraneo e ospitando una prospera civiltà urbana tardoantica. Questo mondo fu frantumato da invasioni straniere, che provocarono ingenti perdite territoriali, da collassi finanziari, pestilenze che uccisero gran parte delle persone che vivevano in città, mentre le controversie religiose e le ribellioni indebolivano costantemente l'Impero.
Alla fine della dinastia, l'Impero aveva sviluppato una diversa struttura statale ed divenne noto nella storiografia come Impero Bizantino, con una società prevalentemente agricola, dominata dai militari, impegnata in continue lotte contro i califfati musulmani. Le crisi attraversate dall'impero lo portarono a renderlo comunque più omogeneo: il controllo territoriale si era ridotto alle terre prevalentemente di lingua greca e fortemente calcedoniane. Quest'unità linguistica-religiosa rafforzò l'impero e gli permise di entrare in un periodo di stabilità durante la dinastia isaurica.
La dinastia eraclicana prende il nome dal generale Eraclio, che, nel 610, lasciò Cartagine, depose l'usurpatore Foca, che già aveva deposto l'imperatore Maurizio, e si fece incoronare imperatore. In questo periodo, l'Impero era in guerra contro l'Impero sassanide, che nel decennio successivo conquistò le province orientali.
Dopo una lunga ed estenuante lotta, Eraclio riuscì a sconfiggere i persiani e riconquistare i territori persi, che vennero però perduti in modo definitivo dopo le conquiste islamiche. I successori di Eraclio si impegnarono per contenere l'espansionismo musulmano, perdendo comunque i territori del Levante e del Nordafrica. Dal 674 al 678 Costantinopoli si trovò assediata dagli eserciti arabi.
Seppur tutte le minacce belliche mosse contro l'Impero, questo sopravvisse grazie all'istituzione dei themata che permisero di consolidare il controllo imperiale in Asia Minore. Sotto Giustiniano II e Tiberio III i confini imperiali in Oriente si stabilizzarono, sebbene le incursioni nemiche continuassero da tutte le parti.
Nel tardo VII secolo iniziarono anche i primi conflitti con i Bulgari che auspicavano di creare un proprio stato bulgaro nelle terre controllate dai bizantini a sud del Danubio. Il nascente stato bulgaro sarebbe stato un principale nemico dell'Impero fino al XII secolo.