Metodo scientifico

«Nessun esperimento potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.»

Galileo Galilei, ritenuto l'iniziatore del metodo scientifico[1] (statua nel piazzale degli Uffizi, Firenze)

Il metodo scientifico è la modalità con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà affidabile e verificabile.[2] Esso consiste nella raccolta di dati empirici sotto la guida delle ipotesi teoriche da vagliare e nella analisi rigorosa, logico-razionale e, dove possibile, matematica di questi dati: come enunciato per primo da Galileo, associando le «sensate esperienze» alle «necessarie dimostrazioni».[3][4]

Nel dibattito epistemologico si assiste in proposito alla contrapposizione tra i sostenitori del metodo induttivo e quelli del metodo deduttivo, con l'approccio scientifico che è valutato diversamente anche in base al suo campo di applicazione, ossia se si riferisce alle scienze naturali, o viceversa a quelle umanistiche[5] (nel primo caso si parla di «scienze dure», nel secondo di «scienze molli»).

Sebbene la paternità ufficiale del metodo scientifico nella forma rigorosa descritta sia attribuita storicamente a Galileo, da cui anche il nome metodo galileiano[3], studi sperimentali e riflessioni filosofiche in merito hanno radici anche nell'antichità, nel Medioevo e nel Rinascimento.

  1. ^ * Gianfranco Metelli (a cura di), Galileo Galilei e il metodo scientifico, su istitutoarici.it (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2013).;
    • Anna Giordano (a cura di), Galileo Galilei, su annagiordano.net (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2008).
      «Galileo gettò le basi del moderno metodo scientifico. La fondamentale importanza che la figura di Galilei riveste riguarda il suo ruolo nel recupero del metodo scientifico sviluppato in epoche ellenistiche successivamente quasi dimenticate grazie al suo attento studio di alcune opere scientifiche, in particolare quelle di Archimede»
  2. ^ Come sarà chiaro nel seguito, questa non vuole essere la definizione di un concetto su cui si è discusso a lungo e su cui ancora si discute; questi aggettivi vanno dunque intesi nel loro significato comune e non nell'eventuale accezione tecnica che possono aver acquisito. In particolare, il criterio di verificabilità non è accettato da tutti i filosofi della scienza: secondo Popper, ad esempio, il fatto di considerare verificata una teoria è espressione di fondamentalismo ideologico. Conoscenza scientifica in senso popperiano è solo quella che può essere falsificata dalla realtà, non verificata (Cfr. il paragrafo sul falsificazionismo popperiano).
  3. ^ a b Alan Cromer, Physics for the Life Sciences, pag. 3, McGraw-Hill, 1977.
  4. ^ Galileo Galilei, Lettere (1610) - XIV, su it.wikisource.org. URL consultato il 30 agosto 2022.
  5. ^ María José T. Molina, Il Metodo Scientifico Globale, p. 33, Molwick, 2013 ISBN 978-84-15-32861-2.

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