Monte Pellegrino | |
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Il rilievo in una foto di fine Ottocento | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Palermo |
Altezza | 606 m s.l.m. |
Prominenza | 550 m |
Catena | Monti di Palermo |
Coordinate | 38°10′12″N 13°21′05″E |
Mappa di localizzazione | |
Il monte Pellegrino è un rilievo montuoso italiano situato a Palermo, capoluogo della Sicilia. La sua altezza massima è 606 m s.l.m.[1] ed è un promontorio calcareo che si protende nel mar Tirreno a chiudere l'estremità settentrionale del golfo di Palermo. Il versante nord-occidentale circoscrive il confine sud-est della baia di Mondello, mentre ai suoi piedi sorge il quartiere Montepellegrino. Nel XVIII secolo è stato definito «il promontorio più bello del mondo» da Johann Wolfgang von Goethe, all'interno del saggio Viaggio in Italia[2].
Per la ricchezza di reperti fossili, che comprendono i resti di faune e vertebrati ad oggi ritenuti i più antichi nella regione[3], di testimonianze storiche - tra cui gli esempi di arte preistorica rinvenuti nella grotta dell'Addaura - e dell'interesse botanico legato ai neo-endemismi, il monte viene individuato come sito di interesse comunitario, elevato a zona speciale di conservazione dalla Direttiva Habitat[4]. Dal 1996 ospita l'omonima riserva naturale orientata, istituita al fine di preservare la lunga serie di peculiarità che comprendono l'aspetto naturalistico, geologico, paesaggistico, archeologico, monumentale e storico-militare[5]. Al promontorio è connesso anche un interesse faunistico, che riguarda le varie specie di rapaci che popolano le falesie e la conservazione degli emitteri acquatici, questi ultimi oggetto di un'importante ricerca zoologica, avviata negli anni Cinquanta da George Evelyn Hutchinson per conto dell'Università di Yale, con cui è stato possibile dimostrare che, in particolari condizioni ambientali, due o più specie possono coesistere[6].