Nerone | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | tragedia in quattro atti |
Musica | Arrigo Boito |
Libretto | Arrigo Boito |
Atti | quattro atti e due quadri |
Prima rappr. | 1º maggio 1924 |
Teatro | Milano, Teatro alla Scala |
Personaggi | |
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Nerone è la seconda ed ultima opera di cui Arrigo Boito scrisse sia il libretto sia la musica.
L'opera, rimasta incompiuta per la morte dell'autore, fu completata da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini su incarico di Arturo Toscanini, e fu rappresentata postuma il 1º maggio 1924 (Boito era morto nel 1918), ottenendo un grandissimo successo per l'epoca, anche se in seguito fu rappresentata molto raramente. Boito produsse anche una versione per la "rappresentazione in prosa", in cinque atti, che rappresenta il suo primo proposito, con un atto finale sconosciuto all'opera in cui Nerone subisce un crollo psichico mentre recita l'Oreste, con conseguente apparizione dello spettro di Agrippina, ritornando tematicamente alla scena iniziale del dramma in cui cerca di placare i mani e le furie materni. Quest'atto, all'inizio presente nel libretto, venne abbandonato su consiglio di Ricordi.
L'opera destò sicuramente l'attenzione dei contemporanei e fu tradotta in lingua armena da Padre Arsen Ghazikian della Congregazione Mechitarista di San Lazzaro a Venezia nel 1902.