Ohio nella guerra di secessione americana

Mappa dell'Ohio.

L'Ohio nella guerra di secessione americana (Buckeye State) svolse un ruolo chiave nel fornire truppe, ufficiali militari e rifornimenti all'Union Army; a causa della sua posizione geografica centrale nell'ambito dell'Unione e della popolazione in crescita risultò politicamente e logisticamente assai importante per lo sforzo bellico[1].

Nonostante il fatto che lo Stato federato abbia vantato un numero consistente di leader del Partito Repubblicano di alto livello e molto potenti esso rimase politicamente parzialmente diviso; porzioni della regione più meridionale seguirono difatti i Copperheads (le "teste di rame", ossia gli esponenti del Partito Democratico che perseguirono il "pacifismo a tutti i costi") i quali si opposero vigorosamente alla strategia militare adottata dalla Presidenza di Abraham Lincoln[2].

Nei decenni immediatamente precedenti allo scoppio della guerra civile l'Ohio fu anche una delle maggiori sedi di transito e raccolta per gli schiavi fuggitivi dal profondo Sud tramite la Ferrovia Sotterranea ed anche durante tutti gli anni del conflitto continuò a rimanere un rifugio sicuro per gli afroamericani, soccorsi in larga parte dai fautori dell'abolizionismo negli Stati Uniti d'America ivi residenti[3].

Nella sua qualità di terzo Stato più popoloso dell'Unione l'Ohio arruolò quasi 320.000 soldati, un numero inferiore solo a quello dello Stato di New York e della Pennsylvania; in totale la manodopera contribuì al massimo grado alla tecnologia ed equipaggiamento militare, con il più alto livello pro capite rispetto a tutti gli altri Stati unionisti[4][5].

Alcuni dei massimi Generali unionisti per importanza provennero proprio dall'Ohio, tra cui Ulysses S. Grant, William Tecumseh Sherman e Philip Henry Sheridan (i vincitori finali sia nel Teatro Orientale che nel Teatro Occidentale). In seguito cinque dei loro alti ufficiali servirono come Presidenti degli Stati Uniti d'America: oltre a Grant anche Rutherford Hayes, James A. Garfield, Benjamin Harrison ed infine William McKinley[6].

I Fighting McCooks divennero famosi in quanto fu il più numeroso clan familiare di sempre ad aver raggiunto il grado militare di ufficiale nell'United States Army (da Daniel McCook a John James McCook per un totale di 14 componenti)[7]. Il suo territorio venne in gran parte risparmiato dagli orrori della guerra, in quanto solamente due battaglie minori vennero combattute all'interno dei suoi confini. Il raid di Morgan svoltosi nell'estate del 1863 diffuse la paura ma diede come risultato ben pochi danni effettivi[8].

Localizzazione della baia di Sandusky sul Lago Erie.

Le truppe statali combatterono in quasi tutte le principali e più importanti campagne belliche; quasi 7.000 soldati Buckeye rimasero uccisi in azione (morti in combattimento). Il suo sito storico-militare più significativo è rappresentato dalla Johnson's Island, situata nella baia di Sandusky sul Lago Erie.

Caserme ed annessi vi furono costruiti in qualità sia di rimessa definitiva che di stazione di transito temporanea per ospitare i prigionieri di guerra e destinato in primo luogo agli ufficiali catturati. Nell'arco di tre anni vi passarono più di 15.000 confederati; l'isola comprende anche un cimitero in cui furono sepolti circa 300 sudisti ivi deceduti[9].

  1. ^ Harper, pp. 4-8.
  2. ^ Harper, pp. 9-12.
  3. ^ Harper, pp. 13-15.
  4. ^ https://www.politifact.com/ohio/statements/2013/jun/05/keith-faber/senate-president-keith-faber-says-more-300000-ohio/
  5. ^ Reid, Vol. 1, p. 160; U.S. Census if 1860.
  6. ^ Appletons Cyclopedia of American Biography.
  7. ^ Whalen, Charles and Barbara, The Fighting McCooks: America's Famous Fighting Family, Westmoreland Press, 2006.
  8. ^ Brown, Dee A., Morgan's Raiders. New York: Konecky & Konecky, 1959. ISBN 0-914427-79-2
  9. ^ Johnson's Island Preservation Society (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2012).

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