Operazione Golfo 2

L'operazione Golfo 2 è stata una missione svolta dalla Marina Militare Italiana, che ha visto unità navali italiane impegnate nelle operazioni della guerra del Golfo, con un ritorno nel Golfo Persico[1] a due anni di distanza dalla fine dell'operazione Golfo 1.

Dopo che era terminata nel settembre 1988 la guerra Iran-Iraq, il 2 agosto 1990 il ra'īs iracheno Saddam Hussein invase il vicino stato del Kuwait in nome di un'antica pretesa di Baghdad di recuperare un territorio che era stato in età più antiche dipendente dal governatorato iracheno di Bassora in età ottomana. L'invasione provocò le immediate sanzioni da parte dell'ONU che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il 17 gennaio 1991 iniziò la guerra del Golfo.

Sin dall'agosto del 1990 il governo italiano deliberò l'invio di navi militari e all'uopo venne costituito il 20º Gruppo Navale (COMGRUPNAV20) a cui si aggiunsero a settembre, otto cacciabombardieri Tornado IDS (più due di riserva).

Dislocate nelle acque del Golfo Persico, le unità italiane assicurarono, in concorso con le altre forze multinazionali, l'applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, partecipando al controllo dell'embargo, conducendo azioni di controllo del naviglio sospetto e potenzialmente ostile. Successivamente, durante la fase delle operazioni militari, le unità italiane in concorso con altre forze navali contribuirono alla protezione diretta delle principali unità della forza multinazionale. Al termine delle operazioni militari poi, ripresero l'attività di embargo, partecipando allo stesso tempo alla bonifica delle acque del Golfo dai campi minati mediante l'invio della 54ª Squadra cacciamine.

  1. ^ La Marina Militare nella guerra del Golfo, su marina.difesa.it. URL consultato il 16-11-2007.

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