Criceto nano russo o di Campbell | |
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Phodopus campbelli | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Euarchontoglires |
(clade) | Glires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Cricetidae |
Sottofamiglia | Cricetinae |
Genere | Phodopus |
Specie | P. campbelli |
Nomenclatura binomiale | |
Phodopus campbelli | |
Sinonimi | |
Phodopus crepidatus, Phodopus tuvinicus[1] |
Phodopus campbelli, perlopiù noto come criceto nano russo o criceto di Campbell[2], è una delle tre specie di criceto del genere Phodopus ed è spesso facilmente confusa con la Phodopus sungorus (che è un'altra delle tre specie, nota come "criceto siberiano" o "winter white")[3]. È originario della Russia del Nord e dell'Asia centrale e della Cina del Nord e per questo volgarmente conosciuto anche come criceto russo o criceto Campbell.
Oldfield Thomas l'ha così nominata nel 1905 in onore di Charles William Campbell, che per primo ha collezionato questi esemplari nel 1902[1][4]. Lo zoologo statunitense Ned Hollister ha individuato sui Monti Altaj siberiani la sottospecie "P. c. crepidatus" nel 1912[5]. Questa tipologia di criceto venne introdotta nel mercato intorno agli anni Settanta in Inghilterra[senza fonte]. Benché propensi alla fuga, date le loro dimensioni ridotte che li rendono facili prede, questi criceti sono estremamente curiosi e si lasciano maneggiare con non troppa riluttanza.
Il Campbell è un animale notturno e non va in letargo. È onnivoro, ovvero si nutre di piante, insetti e cereali. Ha delle sacche paraorali che dalla bocca si estendono fino alle zampe posteriori[6]. Vive in media due o tre anni.