Regno Unito dei Paesi Bassi | |
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Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | (NL) Koninkrijk der Nederlanden (FR) Royaume des Belgiques |
Lingue ufficiali | Olandese, francese, frisone, tedesco |
Inno | Wien Neêrlands Bloed |
Capitale | L'Aia, Bruxelles |
Politica | |
Forma di Stato | regno |
Forma di governo | Monarchia costituzionale |
Re | Guglielmo I |
Nascita | 16 marzo 1815 con Guglielmo I |
Causa | Congresso di Vienna |
Fine | 16 aprile 1839 con Guglielmo I |
Causa | Trattato dei XXIV articoli |
Territorio e popolazione | |
Territorio originale | Benelux |
Massima estensione | 65.000 km² ca. nel 1815 |
Popolazione | 5.563.119 nel 1817 |
Economia | |
Valuta | Fiorino olandese |
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Evoluzione storica | |
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Il Regno Unito dei Paesi Bassi (in olandese: Verenigd Koninkrijk der Nederlanden, in francese: Royaume-Uni des Pays-Bas, in tedesco: Vereinigtes Königreich der Niederlande) era il nome usato per indicare un nuovo stato europeo creato da una costola dell'Impero francese durante il Congresso di Vienna del 1815, ed esistito fino al 1839. Questo stato, ufficialmente battezzato ''Regno dei Paesi Bassi''[1] (in francese: ''Royaume des Belgiques''[2]), era costituito dalla Repubblica delle Sette Province Unite a nord, dai Paesi Bassi del Sud e dal Principato vescovile di Liegi preesistenti. Sebbene dal 1814 fosse stata indicata Amsterdam come futura capitale[3], ciò non venne sancito da una nuova Costituzione e fu deciso che L'Aia e Bruxelles si sarebbero alternate come capitale ogni due anni[4]. A reggere il nuovo stato fu chiamata la casata degli Orange-Nassau.
Il piano era di creare uno stato a nord della Francia per contenerne le spinte espansionistiche e di ricostituire in un unico stato gli originali diciassette Paesi Bassi.
Il Regno Unito dei Paesi Bassi durò fino alla secessione delle province meridionali che, insieme alla parte francofona del Granducato di Lussemburgo, formarono il Belgio (1830), sebbene la loro indipendenza non fosse riconosciuta dal resto del regno fino al 1839 dopodiché il nome andava ad indicare solo le province settentrionali.
Il Granducato del Lussemburgo, autonomo rispetto al Regno Unito dei Paesi Bassi, fu governato dalla casata Orange-Nassau, attraverso un'unione personale, fino al 1890 quando Guglielmo III morì lasciando come erede solo una figlia. Poiché, però, le donne non potevano godere del diritto di successione a causa della Legge salica, il regno passò alla casata Nassau-Weilburg, una linea dinastica collaterale, così come stabilito dal Patto di famiglia di Nassau stipulato nel 1783.