Riforma mariana dell'esercito romano | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 107 - 104 a.C. |
Nazione | Roma Antica |
Tipo | forze armate terrestri (di fanteria, cavalleria e artiglieria) |
Patrono | Marte dio della guerra |
Colori | porpora |
Anniversari | 21 aprile |
Decorazioni | Dona militaria |
Onori di battaglia | Trionfo, Ovatio, Spolia opima, Cognomina ex virtute |
Comandanti | |
Degni di nota | Gaio Mario, Lucio Cornelio Silla, Gaio Giulio Cesare, Gneo Pompeo Magno |
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La riforma mariana dell'esercito romano rappresentò uno dei momenti principali della storia dell'esercito romano, che vide in Gaio Mario, per sette volte console romano, l'artefice della riorganizzazione della macchina da guerra romana, rimasta in vigore per oltre 70 anni, fino alla successiva riforma augustea. I soldati venivano adesso sottoposti ad un addestramento che non s'era mai visto in precedenza. Venivano addestrati a sopportare senza lamentarsi le fatiche delle lunghe marce di avvicinamento, ad allestire accampamenti e alla costruzione di macchine da guerra, tanto da meritarsi il soprannome di muli di Mario.[1]